Lo scontro diplomatico sulla Guyana Essequiba è una questione postcoloniale che si protrae da circa un secolo. Come Pressenza avevamo affrontato la questione qualche anno fa, ma oggi sembra che il contenzioso tra il Venezuela Bolivariano e la Guyana, mai risolto, per la sovranità della Guyana Esequiba, stia riprendendo con maggior forza.

“Il Comando Sud degli Stati Uniti” – ha denunciato la vicepresidente venezuelana Delcy Rodríguez – “considera questo spazio geografico come un ottimo territorio per attaccare il paese”, sfruttando il contenzioso tra Caracas e la Guyana sulla zona di confine dell’area minerale e forestale dell’Esequibo per creare un eventuale casus belli.

Firmando l’Accordo di Ginevra, stipulato il 17 febbraio 1966, il Regno Unito ha riconosciuto – direttamente – che esiste una controversia territoriale pendente su Guyana Esequiba, un’azione che dimostra la natura illegale del lodo arbitrale del 1899. Il lodo arbitrale in questione, che attribuiva l’Esequibo alla Gran Bretagna, non è mai stato riconosciuto dal Venezuela Bolivariano in quanto l’assegnazione – per stessa ammissione britannica – era stata decisa dopo la corruzione del giudice da parte degli stessi britannici.

“Con la firma dell’Accordo di Ginevra, il Regno di Gran Bretagna, potenza coloniale occupante, accetta la controversia che il Venezuela aveva sollevato nel XX secolo. È un elemento centrale, che prescinde dal lodo arbitrale perché se la Gran Bretagna avesse considerato che non è un elemento di discussione, non si siederebbe a negoziare, non si siederebbe a discutere, non avrebbe firmato il Trattato di Ginevra Accordo”[1], ha dichiarato il presidente della Repubblica, Nicolás Maduro.

Durante il suo discorso all’Atto di Unione Nazionale in Difesa della Guyana Esequiba, che si è svolto nel Teatro Teresa Carreño, ha ricordato che il processo di negoziazione ha la sua origine nel discorso di Marcos Falcón Briceño, ex Ministro degli Affari Esteri del Venezuela (1960 -1964), il quale rivendicò – con elementi storici, politici e diplomatici a portata di mano – i diritti del Venezuela sulla Guyana Esequiba nella 348esima sessione di Politica Speciale delle Nazioni Unite il 12 novembre 1962.

“Da lì è iniziato un intenso processo di conversazioni, negoziati e la firma di documenti precedenti che sono di fondamentale importanza perché, in quei negoziati, il Regno di Gran Bretagna ha riconosciuto che, direttamente e indirettamente, c’era una controversia pendente sulla Guyana Esequiba” – ha detto il presidente bolivariano.

Proprio l’Accordo di Ginevra stabilisce, dal punto di vista del diritto internazionale, che esiste una controversia pendente che non è stata risolta in nessun accordo o documento precedente “e che deve essere risolta con mezzi diplomatici e pacifici”. In questo senso, il Capo dello Stato ha ratificato che il Venezuela riconosce soltanto l’Accordo di Ginevra come strumento valido per la risoluzione della controversia territoriale.

Il Venezuela teme che la Guyana diventi una sorta di base militare Usa, soprattutto a seguito della decisione del presidente Irfaan Ali di indire una gara d’appalto affinché le multinazionali possano operare nei blocchi di petrolio e gas situati nel territorio marittimo dell’Esequibo. La multinazionale petrolifera ExxonMobil, da decenni, ingolosita dalle riserve petrolifere della Guyana Esequiba, manovra la politica della Guyana e utilizza tutti gli strumenti in suo possesso per evitare una risoluzione diplomatica, cercando di scaricare le colpe sul governo socialista di Caracas.

Fino ad oggi la disputa si è trascinata con la Guyana che esige dalla Corte Internazionale di giustizia di risolvere la questione venendo incontro, in pratica, ai desiderata di Exxon Mobil, mentre il Venezuela Bolivariano rivendica la proprietà di un territorio ricchissimo che, al pari di altri nel continente latinoamericano, finisce per trasformarsi in una sorta di enclave dove vige la legge delle multinazionali, interessate a petrolio, gas e minerali.

Dietro al conflitto diplomatico, oltre agli Stati Uniti, si nasconde anche l’Inghilterra, anch’essa a sostegno della Guyana. In pratica, la narrativa dominante descrive il Venezuela come “Stato aggressore”, nonostante fin dalla presidenza chavista siano state denunciate le concessioni della Guyana a transnazionali energetiche e aerospaziali all’interno della Guyana Esequiba.

Sulla regione si giocano più partite, non solo quella relativa alla destabilizzazione del Venezuela a trazione chiavista, ma anche il tentativo di creare le premesse per un eventuale conflitto militare. Nel biennio 2015-2016 il governo bolivariano aveva denunciato la cosiddetta “operación tenazas”, che aveva tra i promotori gli Usa, la Colombia – ancora non a guida progressista – e la stessa Exxon Mobil, la quale, proprio nel maggio 2015, aveva annunciato la scoperta di riserve petrolifere nel blocco Stabroek dell’Esequibo. All’epoca, il presidente della Guyana era l’ex militare David Granger che, in quegli anni, ebbe un ruolo chiave nelle provocazioni condotte contro il Venezuela. Sempre in quello stesso periodo, la Guyana partecipò alle esercitazioni militari del Comando Sur degli Usa denominate “Tradewinds”.

Nonostante la Guyana abbia attualmente un governo progressista guidato dal socialista Irfaan Ali ed avesse dichiarato che avrebbe avuto un atteggiamento completamente diverso dal precedente nelle concessioni a privati e nella gestione del petrolio, Ali Negli ultimi anni la situazione non è migliorata. Nel 2021 l’allora comandante del Comando Sur, Craig Faller, strinse accordi in materia di sicurezza energetica regionale con la Guyana allo scopo di mettere all’angolo il governo bolivariano.

Oggi Exxon Mobil decide, di fatto, la politica energetica e petrolifera del paese, non a caso Mision Verdad, il collettivo giornalistico d’inchiesta che da anni lotta contro la disinformazione sul Venezuela Bolivariano, ha scritto che la Guyana è passata da essere una “Repubblica Cooperativa” ad una “Repubblica Corporativa” poiché le sue risorse sono gestite da una multinazionale straniera.

Il Presidente della Repubblica, Nicolás Maduro, ha confermato che tutte le imprese che intendono entrare illegalmente nelle acque venezuelane o in acque illimitate, daranno una risposta legale in conformità al diritto internazionale. “Il Venezuela non riconosce alcuna licenza della Guyana, nelle sue acque da delimitare o nelle sue acque delimitate. Non li riconosciamo in alcun modo” – ha detto.

Ha sostenuto che “si è cercato di concedere una serie di licenze per lo sfruttamento petrolifero nelle acque che si trovano in zone illimitate e controverse e in zone che sono sempre appartenute alla Repubblica Bolivariana del Venezuela”.

Attualmente, il conflitto è alimentato dagli Stati Uniti per generare conflitto al confine orientale del Venezuela, nel tentativo di accerchiare il governo della Rivoluzione Bolivariana e rompere i legami di integrazione regionale. Un altro elemento importante da considerare è la ricchezza mineraria di questo territorio, che ovviamente è auspicabile per entrambi gli stati, ma anche per le multinazionali desiderose di nuovi sfruttamenti.

“A tutte le imprese che intendono entrare illegalmente nelle acque venezuelane o in acque illimitate, il Venezuela darà una risposta legale, in conformità con il diritto internazionale” – ha dichiarato Nicolás Maduro il 31 ottobre, ribadendo che il Venezuela non riconosce alcuna licenza concessa dalla Guyana alle compagnie petrolifere di proprietà straniera per trivellare nelle acque basse del mare oggetto di disputa territoriale. “Il Venezuela non riconosce alcuna licenza della Guyana, non riconosceremo alcun abuso della Guyana sotto nessun aspetto. Nei momenti belli tutto, nei momenti brutti niente, mai e mai nei momenti brutti, nessuno potrà sconfiggere il Venezuela nei momenti brutti, chiamatelo impero dei gringo, chiamatelo Comando del Sud, chiamatelo ExxonMobil, chiamatelo politici pagati come il presidente della Guyana”, ha affermato. Da La Casona Cultural “Aquiles Nazoa”, situata nello stato di Miranda, ha sottolineato che il suo omologo Irfaan Ali ha adottato “un percorso sbagliato di violazione della legalità internazionale, provocazione e offesa alla dignità del Venezuela”.

Nicolas Maduro ha così indetto un referendum consultivo sull’Esequibo che si terrà il 3 dicembre 2023 per ratificare o meno la sovranità venezuelana. La dichiarazione rilasciata dal governo della Repubblica Cooperativa della Guyana, servilmente allineata agli interessi della Exxon Mobil, ha cercato fin da subito di delegittimare la volontà del popolo venezuelano, chiamato a una consultazione democratica e popolare[2].

Il deputato dell’Assemblea Nazionale, (AN) Ricardo Molina, ha parlato nel programma Al Aire, trasmesso l’1 novembre da Venezolana de Televisión (VTV), sull’importanza della difesa della Guayana Esequiba da parte del popolo venezuelano. Ha sottolineato che “in Venezuela siamo amanti della pace e continueremo su questa strada. La questione di Guayana Esequiba permette a tutta la popolazione venezuelana di prendere coscienza di ciò che è accaduto lì dalla creazione della Repubblica e quali interessi si nascondono dietro questi attacchi”.

Ha avvertito che gli interessi imperiali cercano di indebolire la sovranità. Con questo referendum “chiediamo che il popolo si impadronisca della storia e che ogni venezuelano sappia perché diciamo che Guayana Esequiba appartiene al Venezuela”.

Per questo motivo il Grande Polo Patriottico “cerca di generare un’ampia azione, in questa occasione non si promuove nessuno in particolare, stiamo promuovendo l’identità nazionale, il diritto dei venezuelani alla difesa, la sovranità, l’identità, in ciascuno degli Stati con lo schieramento, per continuare a diffondere, per le ragioni, perché Guayana Esequiba è nostra. Quel territorio non è stato ceduto da nessuno, è stato combattuto dal popolo venezuelano”.

Maduro Moros ha anche denunciato la campagna della Piattaforma Unitaria, che rappresenta l’estrema destra dell’opposizione venezuelana, che si sta mobilitando contro il referendum consultivo facendo circolare volantini che invitano il popolo venezuelano a boicottare il referendum, cercando di instillare nei venezuelani la falsa convinzione che “non ha alcuna validità davanti alle autorità della Guyana e dell’Inghilterra”. Il presidente Maduro ha assicurato che con questo atto si violano gli Accordi delle Barbados e si offende il popolo venezuelano, “facendo il lavoro di Exxon Mobil, che sta muovendo molti soldi per comprare i soliti politici”.

Vale la pena ricordare che l’accordo sui Diritti Vitali della Nazione, firmato dalle delegazioni del governo socialista bolivariano e dall’opposizione della Piattaforma Unitaria, rivendica i diritti inalienabili della nazione, l’indipendenza, l’immunità, l’integrità territoriale e l’autodeterminazione nazionale in risposta alla difesa della sovranità del Venezuela su Guayana Esequiba e la piena difesa della validità dell’Accordo di Ginevra del 1966 come strumento giuridico che impegna le parti a raggiungere una soluzione reciprocamente soddisfacente della controversia territoriale, in conformità con il diritto internazionale.

Ad avallare l’impegno per il referendum consultivo è stato anche il governatore Ernesto Luna, affermando che il Venezuela deve recuperare i suoi diritti storici, legali, territoriali e marittimi sulla Guayana Esequiba e tutta la sua proiezione. Ha inoltre sottolineato che queste azioni non sono un capriccio del presidente Nicolás Maduro Moros, bensì un diritto sancito dalla Costituzione della Repubblica Bolivariana del Venezuela.

Il referendum consultivo per la sovranità sulla Guyana Esequiba presenterà cinque chiari quesiti:

1.- Accetti di respingere con tutti i mezzi, nel rispetto della legge, la linea imposta fraudolentemente dal Lodo Arbitrale di Parigi del 1899, che mira a privarci della nostra Guyana Esequiba?

2.- Sostieni l’Accordo di Ginevra del 1966 come unico strumento giuridico valido per raggiungere una soluzione pratica e soddisfacente per il Venezuela e la Guyana riguardo alla controversia sul territorio della Guyana Esequiba?

3.- Sei d’accordo con la posizione storica del Venezuela di non riconoscere la giurisdizione della Corte Internazionale di Giustizia per risolvere la controversia territoriale sulla Guyana Esequiba?

4.- Accetti di opporti con tutti i mezzi, nel rispetto della legge, alla pretesa della Guyana di disporre unilateralmente di un mare in attesa di delimitazione, illegalmente e in violazione del diritto internazionale?

5.- Sei d’accordo con la creazione dello stato di Guyana Esequiba e lo sviluppo di un piano accelerato di assistenza globale per la popolazione attuale e futura di quel territorio, che comprende, tra l’altro, la concessione della cittadinanza e della carta d’identità venezuelana, in conformità con l’Accordo di Ginevra e il diritto internazionale, incorporando di conseguenza detto Stato nella mappa del territorio venezuelano?

Fonti:

https://www.labottegadelbarbieri.org/venezuela-exxon-mobil-dietro-alla-disputa-sullesequibo/

http://www.psuv.org.ve/temas/noticias/gobernador-ernesto-luna-llama-a-participar-consulta-sobre-defensa-territorio-esequibo/

http://www.psuv.org.ve/temas/noticias/jefe-estado-venezuela-dara-una-respuesta-a-empresas-que-pretendan-entrar-aguas-no-delimitadas/

http://www.psuv.org.ve/temas/noticias/repudian-campana-plataforma-unitaria-contra-referendum-por-guayana-esequiba/

http://www.psuv.org.ve/temas/noticias/venezuela-no-reconoce-licencias-otorgadas-por-guyana-a-transnacionales/

http://www.psuv.org.ve/temas/noticias/consulta-sobre-defensa-guayana-esequiba-ratifica-soberania-nacional/

Atto dell’Unione Nazionale in difesa della Guayana Esequiba

http://www.psuv.org.ve/temas/noticias/lea-aqui-acto-union-nacional-defensa-guayana-esequiba/

Brigate Muraliste del PSUV si mobilitano in difesa di Esequiba

http://www.psuv.org.ve/temas/noticias/brigadas-muralistas-jpsuv-se-despliegan-defensa-esequibo/

http://www.psuv.org.ve/temas/noticias/juventud-entusiasta-pinta-mural-defensa-territorio-esequibo-y-llamado-al-referendum-consultivo/

Dichiarazioni di Diosdado Cabello

http://www.psuv.org.ve/temas/noticias/cabello-pueblo-esta-convencido-que-3d-vota-por-independencia-y-soberania/

http://www.psuv.org.ve/temas/noticias/diosdado-cabello-pueblo-tiene-consciencia-importancia-que-representa-esequibo/

Documenti informativi su Referendum consultivo

https://fidelernestovasquez.wordpress.com/2023/11/07/descargue-aqui-el-texto-el-presidente-constitucional-de-la-republica-bolivariana-de-venezuela-nicolas-maduro-moros-realizo-acto-de-union-nacional-en-defensa-de-la-guayana-ese/

 

[1] http://www.psuv.org.ve/temas/noticias/acuerdo-ginebra-unico-instrumento-valido-para-resolver-controversia-esequibo/

[2] http://www.psuv.org.ve/temas/noticias/venezuela-rechaza-declaracion-guyana-que-pretende-deslegitimar-voluntad-pueblo/