D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza è ancora al fianco di Lucha y Siesta per ribadire che le battaglie di libertà dalla violenza maschile sono anche quelle della conquista e della difesa degli spazi che accolgono le donne e le sostengono nel loro percorso di libertà.
Ancora una volta viene messa in pericolo l’attività di un centro antiviolenza e casa rifugio con un’azione che può essere definita violenza istituzionale.
“I centri antiviolenza sono spazi politici, definiti, non neutri; sono spazi che devono essere abitati da donne che praticano l’antiviolenza con esperienza e conoscenza, indicando i percorsi e le azioni da muovere per rendere possibile il cambiamento culturale di cui tutte e tutti oggi parlano e di cui le istituzioni devono saper cogliere l’indirizzo per attuarlo. Nei centri antiviolenza, le attiviste operano per la difesa dei diritti umani e le istituzioni devono riconoscerne il valore e l’apporto come previsto dalla normativa sovranazionale” dichiara la presidente di D.i.Re Antonella Veltri.
In questo momento difficile, la Rete nazionale antiviolenza è al fianco delle compagne di Lucha y Siesta, auspicando che la Regione sappia tenere in considerazione il rischio a cui espone le donne, le bambine e i bambini ospiti della struttura.
“Non si capisce il motivo per cui una realtà consolidata, con tanta esperienza nell’accompagnare le donne fuori dalla violenza sia messa costantemente in discussione. Lucha y Siesta dovrebbe essere considerata un punto di forza del territorio” continua Veltri. “Saremo in prima linea per difendere e mantenere i diritti acquisiti, conquistati dal movimento delle donne perché crediamo nei valori dell’autodeterminazione e della libertà delle donne, in primo luogo dalla violenza” conclude la presidente
D.i.Re. – Donne in rete contro la violenza è la Rete nazionale antiviolenza e si compone di 87 organizzazioni dislocate sul territorio nazionale, che gestiscono Centri antiviolenza e Case rifugio, affiancando oltre 20.000 donne ogni anno. D.i.Re e le organizzazioni socie sono attive politicamente per determinare il cambiamento culturale necessario per l’eliminazione della violenza maschile alle donne.