Centinaia di eventi in decine di Paesi di tutto il mondo: dall’Austria agli Stati Uniti, dal Belgio alla Spagna, dalla Germania alla Francia, dal Canada ai Paesi Bassi… e ovviamente arrivando anche all’Italia. Ma senza dimenticare le iniziative in Nigeria, Messico, Filippine, Kenya, India… tra gli altri.
Sono queste le iniziative che stanno caratterizzando la Settimana di mobilitazione internazionale per la Pace, iniziata il 30 settembre e che durerà fino all’8 di ottobre, lanciata e stimolata dal lavoro collettivo della società civile nel Summit per la Pace di Vienna dello scorso giugno. In quella sede ricordando che “Il cammino verso la Pace deve basarsi sui principi della sicurezza comune, del rispetto internazionale dei diritti umani e dell’autodeterminazione di tutte le comunità” si era decisa questa forma di mobilitazione per richiedere un cessate il fuoco immediato e negoziati di pace capaci di mettere fine alla guerra in Ucraina e a tutte le guerre. Sempre nell’ottica di un percorso di pace che sia definito e raggiunto con “mezzi pacifici”, come evidenziato nella Dichiarazione di Vienna che moltissime organizzazioni in tutto il mondo stanno oggi rilanciando in eventi numerosi e dalla diversa natura.
In Italia le azioni collegate alla Settimana hanno già preso avvio nello scorso fine settimana in particolare con iniziative a Torino (la consueta presenza di pace in piazza e un convegno su come uscire dal sistema di guerra e costruire una politica di pace) e a Roma (in particolare con un momento di confronto sulla Costituzione che ripudia la guerra nell’ambito del Festival “Generazione Diritti” promosso dalla Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile). Proseguiranno nei prossimi giorni con importanti momenti tra gli altri a Firenze (presidio in piazza), Verona (approfondimento sull’obiezione di coscienza), Roma (incontro con il premio Nobel Giorgio Parisi sul disarmo nucleare), Bari (appuntamento con “Fari di pace” contro i traffici di armi), Ferrara (iniziativa su Pacifismo e nonviolenza in Russia, Bielorussia, Ucraina) e Novara (convegno su come definire obiettivi di pace a partire dagli scenari di guerra).
Gli sforzi delle realtà della società civile e dei gruppi di coordinamento territoriale di Europe For Peace convergeranno poi verso il grande appuntamento della Manifestazione Nazionale di Roma “La Via Maestra”, in programma per sabato 7 ottobre. Un momento in cui, proprio per rispondere all’appello lanciato da Vienna dai movimenti per la pace di tutto il mondo, tutti i pacifisti e le pacifiste sono state chiamate a ritrovarsi per la pace in Ucraina e in tutto il mondo, per i diritti, per la giustizia climatica e sociale, per la democrazia, per il futuro dell’umanità intera. A partire dai contenuti della Costituzione che “memore delle due guerre mondiali, nega alla radice che la guerra – anche quella di difesa – possa essere considerata un mezzo per risolvere le controversie internazionali. La difesa, dice la Costituzione, è un sacro dovere, ma la affida a noi cittadini, non alle armi e agli eserciti. La Difesa civile, non armata e nonviolenta ripudia la guerra e difende i principi fondamentali della Costituzione con mezzi compatibili con la pace”.
Tutta la Coalizione Europe For Peace e la Rete Italiana Pace e Disarmo con essa, pensa che cessare il fuoco sia la sola condizione per consentire, senza ulteriori inutili stragi, le iniziative diplomatiche, le trattative negoziali necessarie ad affrontare alla radice le cause del conflitto e porre le basi per un futuro comune. Restiamo convinti che nel diritto internazionale, lavorando su un sistema di sicurezza reciproca, condivisa per tutti gli Stati e rispettando il diritto allo sviluppo e all’identità di tutte le popolazioni sia possibile risolvere, con la partecipazione di tutti i Paesi del mondo, questo come altri conflitti. Per questo ci ritroveremo tutti e tutte in Piazza San Giovanni a Roma sabato 7 ottobre, unendosi alla mobilitazione che ci sarà in decine di altri Paesi per dire che l’unica vittoria è la Pace!