Inizia il seminario annuale di Diotima a partire da venerdì 6 ottobre per poi continuare fino a Venerdì 3 novembre. Gli incontri si terranno in aula Menegazzi, ex palazzo di Economia, Università di Verona, via dell’Artigliere 19, angolo via San Francesco
Il seminario segue la strada del realismo femminile per comprendere questo nostro mondo, che mostra a noi un volto a tratti sconosciuto. Per realismo femminile si intende il modo di leggere la realtà dall’interno, che è stato seguito da molte con libertà e che ha permesso di tenere assieme i fatti visibili e l’invisibile che le ha coinvolte. Da un lato la realtà non dipende dal soggetto e dall’altra però ha bisogno di noi e del nostro linguaggio per essere. C’è qualcosa di infinito, di eccedente nell’esperienza femminile della realtà e possiamo esprimerlo con un lavoro con le parole. È una pratica più femminile che maschile che ha avuto efficacia nel passato ed ora è essenziale nel presente. Le donne in alcuni periodi ne hanno guadagnato autorità, ma per lo stesso motivo sono state anche emarginate in quanto questa pratica viene avvertita come qualcosa di non controllabile secondo i parametri dominanti.
Teniamo conto che il movimento delle donne, dagli anni Settanta in poi, ha tratto ispirazione e forza dalla vicinanza tra reale e desiderio infinito. Dall’intersezione tra fatti e visioni. A volte è riuscito a farne una vera e propria politica condivisa.
Il seminario di quest’anno si propone di proseguire questa strada e leggere così la realtà in modo svincolato dalle interpretazioni correnti. Verrà data attenzione particolare ad alcuni temi che toccano la nostra esperienza, per dare voce a tracce di verità che, pur formulate in un contesto femminile, riguardino tutti, donne e uomini.
Ad esempio, come vedere il lavoro nella prospettiva dell’imprevedibile, dei desideri soggettivi e dei segni di altro, che sentiamo emergere? Come si dislocano allora le critiche e i conflitti? Che cos’è germinale?
O anche: nell’agenda politica oggi del governo Meloni, ieri di Draghi, la natalità è discussa e promossa come qualcosa di oggettivo. Come un fatto di pubblica utilità. Vengono messe in atto diverse strategie di biopotere. Di contro, l’ascolto del lato invisibile dell’esperienza femminile mostra come il nascere da madre sia molto diverso dalla natalità promossa dai governi. Ha un che di celato allo sguardo, in una intimità corporea che va custodita.
Nel seminario verranno toccati anche altri temi, seguendo la lente della luce che illumina, ma sa con giustezza mantenere velato il movimento intimo della realtà nel suo schiudersi.
Bibliografia:
Diotima, Immaginazione e politica. La rischiosa vicinanza tra reale e irreale, Liguori, 2009
Luisa Muraro, La Signora del gioco. La caccia alle streghe interpretata dalle sue vittime, La Tartaruga 2006, e Al mercato della felicità, Orthotes 2016
Margerita Morgantin, L’azione nell’invisibile, in “Per amore del mondo”. Rivista di Diotima, n. 17, 2020
Gloria Anzaldua, Luce nell’oscurità, Meltemi 2022.
CALENDARIO
Venerdì 6 ottobre, ore 17,20-19
Wanda Tommasi – Sogno e risveglio. Leggere i segni dei tempi
Venerdì 13 ottobre, ore 17,20-19
Maria Livia Alga e Lucia Vantini – Tutto deve passare dal fuoco. Per una poetica della luce
Venerdì 20 ottobre, ore 17,20-19
Anna Maria Piussi – Natalità e nascere umano: tra visibile e invisibile, una rivoluzione di senso
Venerdì 27 ottobre, ore 17,20-19
Maria Concetta Sala – Alla ricerca del ritmo nell’altalena del vivere
Venerdì 3 novembre, ore 17,20-19
Giulia Testi e Chiara Zamboni – I fragili confini tra il sacro e l’esperienza della natura