Pubblichiamo questa breve lettera aperta dello storico ambientalista Marino Ruzzenenti sull’esclusione di Medicina Democratica dal processo Caffaro.
Oggi (ieri, ndr) il Gup ha escluso Medicina Democratica come parte civile nel processo che sta iniziando sul Caso Caffaro (esclusi anche Codacons e Lac), con la motivazione che non sarebbe stato dimostrato e quantificato il danno subito dalle rispettive associazioni (tema proprio del processo…).
Un processo senza parti civili, visto che coloro che erano già stato individuati come parti offese, Ministero e Comune di Brescia, hanno deciso di non costituirsi.
L’avvocata di Medicina Democratica nazionale, Laura Mara, in 22 anni di attività sul territorio nazionale non si è mai trovata in una situazione simile.
Notate che a supporto avevamo presentato due faldoni che documentavano tutta la nostra attività più che ventennale per far emergere il disastro Caffaro e anche indicavano il danno che avrebbero subito i cittadini che Medicina Democratica rappresenta….
Notate che il processo Caffaro 2 non è altro che la ripresa del processo Caffaro 1, in cui erano costituiti come parti civili Medicina Democratica e Legambiente, archiviato nel 2010 non definitivamente, ma con la trasmissione alla procura della mia Nota come parte civile del 17 settembre 2009 in cui sostenevo che il disastro ambientale non poteva essere prescritto in quanto “𝑖𝑛 𝑜𝑔𝑛𝑖 𝑐𝑎𝑠𝑜, 𝑟𝑖𝑠𝑢𝑙𝑡𝑎 𝑒𝑣𝑖𝑑𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑎 𝐵𝑟𝑒𝑠𝑐𝑖𝑎 𝑙𝑎 𝑑𝑖𝑠𝑝𝑒𝑟𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑔𝑙𝑖 𝑖𝑛𝑞𝑢𝑖𝑛𝑎𝑛𝑡𝑖 𝑖𝑛 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑛𝑒𝑙𝑙’𝑎𝑚𝑏𝑖𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑐𝑖𝑟𝑐𝑜𝑠𝑡𝑎𝑛𝑡𝑒 è 𝑝𝑟𝑜𝑠𝑒𝑔𝑢𝑖𝑡𝑎 𝑒 𝑝𝑟𝑜𝑠𝑒𝑔𝑢𝑒 𝑎𝑛𝑐𝑜𝑟𝑎 𝑜𝑔𝑔𝑖 𝑖𝑛 𝑞𝑢𝑎𝑛𝑡𝑖𝑡à 𝑖𝑚𝑝𝑜𝑟𝑡𝑎𝑛𝑡𝑖 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑎𝑐𝑞𝑢𝑒 𝑑𝑖 𝑓𝑎𝑙𝑑𝑎”.
Ed è a partire da quella nota che si riapre l’attuale processo, dal quale ore veniamo esclusi.
Che si può dire, a parte la personale e profonda amarezza, se non constatare che questa esclusione toglie dall’imbarazzo quelle parti civili che, in quanto parti offese, “dovevano” costituirsi, Ministero e Comune di Brescia e non l’hanno fatto, dimostrando di non aver alcun interesse a tutelare il bene pubblico.
Marino Ruzzenenti – storico ambientalista promotore delle battaglie contro i veleni dell’industria Caffaro di Brescia