Martedì 26 settembre a Bologna si terrà l’iniziativa “Un ponte tra carcere e città”, organizzata dal Quartiere Navile con Liberi dentro Eduradio&Tv e dedicata al carcere, “il settimo quartiere di Bologna”, come ribadisce il sottotitolo.
Un evento ricco di incontri per parlare di Liberi dentro Eduradio&Tv, la trasmissione radiotelevisiva che fa da ponte tra carcere e città, in onda tutti i giorni su Icaro TV canale 18 e Radio Città Fujiko 103.1 FM, ormai quasi al quarto anno di programmazione e di tutte le attività legate alla connessione tra carcere e città.
I dibattiti si alterneranno a momenti di festa, con la partecipazione amichevole di Alessandro Bergonzoni e di ospiti speciali, come il Teatro dell’Argine, il Teatro del Pratello e il Coro Amici della Nave di San Vittore, che arriva dal carcere di Milano, per la prima volta in trasferta fuori dalla Lombardia.
Liberi dentro Eduradio&Tv è un progetto sociale che vede il coinvolgimento del territorio e delle sue istituzioni – Comune di Bologna, Asp, Quartiere Navile, Ausl, Diocesi di Bologna – delle carceri dell’Emilia-Romagna e in particolare della Dozza, del mondo del lavoro, delle tante associazioni che collaborano con il carcere, dei volontari che hanno a cuore l’essere umano in tutte le sue sfaccettature, e che insieme producono contenuti che oltrepassano le mura ed entrano nelle camere di pernottamento.
Sulla esperienza di “Eduradio”, la radio per il carcere, abbiamo intervistato una delle relatrici, Cecilia Alessandrini, Presidente del ‘Il Poggeschi per il carcere’ , una delle associazioni impegnate nel volontariato al carcere bolognese della Dozza e nella trasmissione.
“Quando a metà febbraio del 2020 i nostro volontari entrarono nella casa circondariale “Rocco D’Amato”, meglio conosciuta a Bologna come “Carcere della Dozza”, per accompagnare un gruppo di studendi del Liceo Minghetti all’incontro con alcuni detenuti nessuno di noi immaginava che quello sarebbe stato il nostro ultimo ingresso in carcere per i i successivi due anni e che avremmo rimesso piede in quel luogo solo a pandemia ormai finita.
La nostra associazione svolge volontariato penitenziario dentro al carcere di Bologna da metà degli anni ‘90 siamo certamente tra le realtà più longeve e presenti che operano dentro al carcere.
La chiusura del carcere nel 2020 ci investì in pieno, rimanemmo spaesati.
I nostri volontari più giovani guidati da Ignazio De Francesco avevano appena iniziato un bellissimo progetto sullo studio della Costituzione insieme ai detenuti.
A pochi giorni dalla chiusura arrivò anche la notizia delle rivolte: prima nel carcere di Modena, poi di Bologna.
La situazione nelle carceri era chiaramente esplosiva, le restrizioni dovute al Covid nel contesto del carcere erano ancora più dure da accettare e noi lo sapevamo bene.
Da quello spaesamento iniziale nacque l’idea di “Eduradio, Liberi Dentro.”
Ignazio e Caterina, volontaria AVOC ( altra storica associazione di volontariato penitenziario bolognese) proposero una trasmissione radio per rimanere in contatto con i detenuti, per non “perderci di vista” noi e loro, per condividere questa nuova condizione di “ristretti” che in quel momento ci accomunava, per la prima volta, tutti, detenuti e volontari.
Aderimmo subito, provammo e l’esperimento riuscì.
Così nasce Eduradio e la nostra collaborazione con questa trasmissione che per lunghi mesi è stato il nostro unico modo di entrare tra le mura del carcere, di mantenere un contatto con i detenuti, la nostra voce tra loro.
Quando la pandemia Covid si è attenuata e poi è finalmente finita, quando i nostri volontari sono potuti rientrare in carcere, anche Eduradio è cambiata, ha ampliato le sue possibilità di trasmissione ma è rimasta come un importante progetto collettivo a cui noi continuiamo a collaborare in particolare con la partecipazione della redazione di “Ne vale la pena”.
“Ne vale la pena” è infatti una redazione, il cui progetto è interno alla nostra associazione. Dentro alla redazione, da anni, un gruppo di volontari del Poggeschi, il cappellano del carcere padre Marcello Mattè e un gruppo di detenuti collaborano per dare vita a pezzi giornalistici di grande spessore ed interesse.
I pezzi di “Ne vale la pena” sono pubblicati su diverse testate on line ( Bandiera Gialla), cartacei ( Messaggero Cappuccino) e la redazione cura una rubrica anche all’interno della trasmissione “Eduradio, Liberi Dentro” registrandola con grande cura grazie all’importante lavoro e alla competenza di padre Marcello.
Questa rubrica è un’ulteriore importante possibilità per la redazione di “Ne vale la pena” di far emergere all’esterno i pensieri di detenuti e volontari, un’occasione unica e preziosa per conoscere pensieri ed opinioni di chi difficilmente ha voce nel dibattito pubblico.
Grazie dunque Eduradio, e che la strada insieme sia ancora lunga.”