I governi di Panama, Colombia e Giamaica hanno avviato un progetto per combattere in modo congiunto l’inquinamento da plastica. È quanto emerge da un documento ufficiale dei tre Paesi.
Secondo i dati forniti dall’ufficio regionale del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP) con sede a Panama City, l’iniziativa prevede investimenti per 42 milioni di dollari USA. L’obiettivo è promuovere il riciclaggio dei materiali nelle città.
Riduzione a livello centrale della plastica monouso
I dati dell’UNEP mostrano che un terzo della plastica è monouso. Il 32% inquina ecosistemi come il suolo, le acque dolci o il mare e in quest’ultimo finiscono ogni anno 10 milioni di tonnellate di plastica. Questo non fa che aggravare la triplice crisi del pianeta, che consiste nella crisi climatica, nella perdita di natura e biodiversità e nell’inquinamento.
Il nuovo progetto intende affrontare il problema alla radice. L’UNEP riferisce che innanzitutto identificherà i prodotti che contengono sostanze chimiche preoccupanti.
Nel caso di Panama, il 2 dicembre 2020 è stata approvata un’opportuna legge, che stabilisce che la plastica monouso deve essere ridotta e che debba essere sostituita gradualmente con alternative ecosostenibili.
Il problema è che l’entrata in vigore di questa legge e di altre disposizioni del Decreto 9 continuano a essere rinviate. Da ultimo, è stata concessa una proroga lo scorso gennaio, a causa del malcontento negli ambienti industriali.
Ogni giorno 280 tonnellate di rifiuti finiscono in mare
L’inquinamento continua quindi anche in Panama. Ogni anno, secondo dati UNEP del 2019, 102.229 tonnellate di rifiuti finiscono in mare. Si tratta di 280 tonnellate al giorno, pari ad un aereo Airbus A380.
Si calcola che il 40% dei rifiuti provengano dalla capitale, immessi ogni giorno nel Pacifico o nell’Atlantico. Gran parte di queste circa 700 tonnellate è costituito da plastica, un materiale per il quale la natura necessita di circa 400 anni per la decomposizione.
Un altro fattore di inquinamento delle acque panamensi è che l’attuale gestione dei rifiuti si limita alla raccolta e allo smaltimento, non essendoci ancora progetti incentrati sulla riduzione, il riutilizzo, il riciclaggio o l’uso a scopi energetici.
Traduzione dal tedesco di Barbara Segato. Revisione di Thomas Schmid.