Alla vigilia dell’inizio dell’anno scolastico 156 scuole britanniche sono rimaste chiuse per i rischi di crollo comportati dall’uso di materiali e di cemento difettosi. L’annuncio della Ministra dell’Istruzione Gillian Keegan è stato seguito il 4 settembre dalla notizia che altre centinaia di scuole potrebbero venire chiuse nei prossimi giorni per la stessa ragione.
Responsabile almeno in parte l’attuale Primo Ministro Rishi Sunak: quando ricopriva il ruolo di Ministro delle Finanze del governo di Boris Johnson ignorò la richiesta di finanziare con urgenza le riparazioni degli edifici scolastici.
Furiosi presidi, insegnanti e sindacati, che chiedono con urgenza piani straordinari di interventi per l’edilizia scolastica pubblica. L’alternativa più probabile per le scuole chiuse è il ritorno alla didattica a distanza.
“Le nostre scuole, case e ospedali stanno crollando perché sono stati costruiti su basi economiche marce. Abbiamo bisogno di un’alternativa all’austerità, alle privatizzazioni e alle disuguaglianze, un’alternativa che investa nell’istruzione, nell’edilizia sociale e nella sanità pubblica” ha scritto su Facebook l’ex leader laburista Jeremy Corbyn.