“L’esercito passi alle azioni concrete per disarmare la popolazione!”. È questo l’appello lanciato da Vital Nshimirimana, presidente del Forum per il rafforzamento della società civile (Forsc), dopo che, nei giorni scorsi, è stato ritrovato un deposito nascosto di bombe e fucili sulla collina di Gakungwe, nella provincia di Bujumbura.
Le preoccupazioni di Nshimirimana – che ha avuto un ruolo importante in campagne in difesa della costituzione e contro un eventuale terzo mandato del presidente Pierre Nkurunziza – riguardano innanzitutto il rischio di violenze nelle elezioni di maggio (parlamentari) e giugno (presidenziali). Le armi, ha però notato il presidente del Forum, potrebbero essere usate anche dopo “da assassini che se la prenderanno coi loro capi”. Ufficialmente, l’ordine di disarmare i civili è arrivato già la scorsa settimana dal ministro della Difesa nazionale, il generale Pontien Gaciyubwenge.
Una presunta distribuzione di armi a militanti filo-governativi e il conseguente rischio di scontri post-elettorali è stata denunciata già lo scorso anno da una nota confidenziale delle Nazioni Unite e da fonti locali. Il dirigente d’opposizione Léonce Ngendakumana in relazione a queste accuse era stato condannato a un anno di carcere per calunnia nei confronti di Nkurunziza.