Sono iniziate ieri al Cairo gli incontri tra Etiopia, Egitto e Sudan sulla spartizione delle acque del Nilo e le condizioni di funzionamento della diga etiopica “Rinascita”.

I contatti sul tema sono stati fermi per 3 anni, per il rifiuto di Addis Abeba di siglare un accordo che limiti il suo uso della diga, in base alle precipitazioni stagionali, come richiesto dai governi del Cairo e Khartoum, per garantire i rifornimenti idrici in caso di siccità.

Adesso che l’Etiopia ha quasi completato il riempimento del lago a monte della diga, Egitto e Sudan prendono atto della situazione e vogliono trovare una via d’uscita diplomatica al contenzioso.

Da alcune rivelazioni alla stampa e dichiarazioni di esponenti governativi etiopici si era palesato un intento di usare la diga, non soltanto per la produzione di energia elettrica, ma anche come mezzo per vendere l’acqua ai due paesi rivieraschi, un orientamento fortemente contrastato dai due paesi interessati.