Il Parlamento dello Stato del Ghana, nell’Africa occidentale, ha deliberato l’abolizione della pena di morte. In un periodo in cui le esecuzioni sono in aumento in tutto il mondo, è un segnale incoraggiante.

Più di 144 Paesi nel mondo hanno abolito la pena di morte, o rinunciato ad applicarla, e ora se ne aggiunge un altro. Il parlamento del Ghana, Stato dell’Africa occidentale, ha deliberato l’abolizione della pena di morte. I deputati hanno deciso di eliminarla dall’ordinamento giuridico del Paese. Una condanna a morte in Ghana è stata eseguita l’ultima volta nel 1993.

“La pena di morte è troppo definitiva e, per un Paese come il nostro che rispetta i diritti umani, non può continuare a far parte del nostro ordinamento”, ha dichiarato all’agenzia di stampa AFP il deputato dell’opposizione Francis-Xavier Sosu, che ha portato in parlamento la riforma per l’abolizione della pena di morte”.

Tuttavia, la pena di morte potrà essere completamente abolita solo dopo un emendamento alla Costituzione del Ghana, in quanto in essa è ancora prevista per il reato di alto tradimento. Si prevede che il Presidente Nana Akufo-Addo firmerà presto le relative proposte di legge e inoltre che commuti tutte le condanne a morte in pene detentive, dichiarando una moratoria ufficiale delle esecuzioni. Secondo il Servizio carcerario, attualmente in Ghana ci sono 172 detenuti nel braccio della morte.

L’abolizione della pena di morte in Ghana, un Paese di quasi 33 milioni di abitanti, “non rappresenta solo una vittoria per tutti coloro che hanno lottato affinché questa crudele punizione appartenga alla storia e la tutela del diritto alla vita sia rafforzata”, ha dichiarato un portavoce dell’organizzazione per i diritti umani Amnesty International. È un segnale importante perché altri Stati aboliscano la pena di morte. Dei 55 Paesi africani, 23 hanno già completamente eliminato la pena di morte dal proprio ordinamento giuridico.

Il libro:
Helmut Ortner
OHNE GNADE – Eine Geschichte der Todesstrafe

(SENZA PIETA’ – Storia della pena di morte)
Editrice Nomen, 230 pagine, 22 Euro

Traduzione dal tedesco di Barbara Segato. Revisione di Thomas Schmid.