A seguito del diniego dell’asilo politico da parte delle autorità lituane per la difensora dei diritti umani bielorussa Olga Karatch (Volha Karach), è stata appena lanciata la Campagna internazionale #protection4olga per chiedere protezione e asilo per la direttrice dell’organizzazione “Our House” che da anni si batte per i diritti umani in Bielorussia, compreso il diritto all’obiezione di coscienza al servizio militare, e per questo è perseguitata e rischia la pena capitale nel proprio paese di origine dove è stata definita “terrorista”.
Il 18 agosto scorso la Lituania ha negato l’asilo politico definendo Olga Karatch “persona che rappresenta una minaccia per la sicurezza nazionale della Repubblica di Lituania”. Le è stato invece concesso un permesso di residenza nel paese della durata di un anno.
Aderiamo convintamente alla Campagna internazionale perché sia data immediata protezione alla difensora dei diritti umani Olga Karatch.
La Dichiarazione ONU sui difensori dei diritti umani adottata nel 1998 fa riferimento a “al lavoro di individui, gruppi e associazioni che contribuiscono all’effettiva eliminazione di tutte le violazioni dei diritti umani e delle libertà fondamentali dei popoli e degli individui”.
Olga Karatch, tramite l’organizzazione che dirige “Our House” ha all’attivo numerose attività di monitoraggio e difesa dei diritti umani in Bielorussia e di cittadini bielorussi rifugiatisi in altri paesi -come ad esempio in Lituania- e per questo motivo la sua organizzazione è anche stata scelta dall’International Peace Bureau per essere candidata al Premio Nobel per la Pace 2024, insieme con il Movimento russo per gli obiettori di coscienza e il Movimento pacifista ucraino.
Gli Stati hanno l’obbligo di proteggere tutti i diritti umani e le libertà fondamentali di tutti i cittadini e i difensori dei diritti umani, esposti a gravi rischi tramite minacce, attacchi e intimidazioni sia a livello locale che nazionale, sia i periodi di conflitti armati che di peacebuilding, come affermato nella Risoluzione dell’Assemblea Generale dell’ONU 66/164.
Esprimiamo profonda preoccupazione nel constatare che spesso le misure relative alla sicurezza nazionale e alla lotta al terrorismo, sono usate impropriamente per colpire i difensori dei diritti umani o ostacolano il loro lavoro e compromettono la loro sicurezza in modo contrario al diritto internazionale, così come affermato nella Risoluzione 22/6 del 2013 del Consiglio ONU dei Diritti Umani sulla protezione dei difensori dei diritti umani che impegna tutti gli Stati a proteggerli e non criminalizzarli.
- Ci appelliamo per tanto alle massime autorità lituane, al Presidente della Repubblica della Lituania, al Primo Ministro e al Ministro degli Esteri affinché rispettino gli standard internazionali e assicurino protezione e asilo per la difensora dei diritti umani e peace-builder di origine bielorussa Olga Karatch che si è rifugiata in Lituania.
- La Lituania è anche membro dell’Unione Europea. Ci rivolgiamo pertanto anche alle istituzioni europee che, come indicato nelle Linee guida dell’UE sui difensori dei diritti umani, dovrebbero essere fermamente impegnate nel proteggerli.
- Ci rivolgiamo anche al governo italiano affinché si attivi per la protezione dei difensori dei diritti umani sia garantita sempre e ovunque.
- Invitiamo tutta la società civile, dai singoli cittadini, ai giornalisti e ai rappresentanti istituzionali in Italia e in tutta Europa ad attivarsi a difesa dei diritti umani e di coloro che li difendono.
Movimento Internazionale della Riconciliazione (branca italiana dell’IFOR)
Pax Christi Italia (branca italiana di Pax Christi International)
Pressenza Italia (sezione italiana di Pressenza International)