Proseguono le manifestazioni popolari contro la riforma ammazza-giustizia che il governo Netanyahu sta facendo approvare in Parlamento. Per la 28esima settimana si sono svolte proteste a Tel Aviv e in altre città con blocchi stradali e dimostrazioni. Ieri la polizia ha disperso la folla con idranti e agenti su cavalli.
Migliaia di professionisti in diversi settori lavorativi hanno dichiarato scioperi e il fatto più incisivo in questa battaglia per la democrazia è la presa di posizioni di molti settori di militari riservisti, che hanno dichiarato di volere optare per l’obiezione di coscienza in caso di approvazione definitiva della legge. Il premier ha risposto con un discorso duro, minacciando l’arresto di chi rifiuta di arruolarsi.
Il leader dell’opposizione ed ex ministro della difesa Gantz ha accusato Netanyahu di voler condurre Israele verso la guerra civile.
L’appuntamento più impegnativo per questa battaglia saranno le giornate di domenica e lunedì, quando la Knesset dovrà votare per l’approvazione definitiva dei discussi provvedimenti.