Ha preso il via a Torino il Progetto Coso (Comunità Organizzata per Scambio Oggetti – https://www.progettocoso.org) a base blockchain.

Si tratta di un’iniziativa di economia circolare basata sui valori del riuso, del riciclo e della condivisione, portata avanti dalla piccola, ma tenace comunità di Borgo Campidoglio con il supporto del Dipartimento di informatica dell’Università di Torino.

Il progetto di propone di dare una seconda vita agli oggetti sottoutilizzati secondo due modalità: il prestito temporaneo o la cessione in via definitiva.

Quanti giorni all’anno utilizzi il trapano? Oppure la pentola “caquelon” per la fonduta? O la yogurtiera? Puoi aderendo a Coso permettere che altri possano servirsene oppure farne tu l’uso che ti serve.

Secondo una ricerca francese dell’ADEME (Agence de l’Environnement et de la Maîtrise de l’Énergie) le persone hanno in casa (in media) 99 dispositivi elettrici ed elettronici (6 dei quali non sono mai stati utilizzati), ma pensano di averne solo 34. In pratica c’è un grande sotto-utilizzo.

Dalla ricerca risulta che tra 54 e 110 milioni di smartphone starebbero letteralmente dormendo nei cassetti. E nulla fa pensare che in Italia la situazione non possa essere diversa.

Le case sono piene di oggetti utili, ma solo ogni tanto. Per questo la rete delle associazioni coinvolte nel Progetto Coso ha invitato le persone a servirsi di un oggetto solo per il tempo necessario: «questo è economico ed ecologico».

È stato anche elaborato un Manifesto attraverso il quale si intende perseguire non solo il recupero, il riuso e il riciclo degli oggetti, ma anche sviluppare il senso di fiducia: creare contatti e legami.

A partire da ottobre COSO diventerà anche una moneta di comunità (una blockchain, civica, pubblica e sostenibile) che regolerà il prestito e il recupero di oggetti.

Per Andrea Bellini del gruppo di Campidoglio è stato un successo poi alla fine spiega Elohe Mason «gli oggetti passano, le relazioni restano». Staytuned.

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