Sono state prolungate le trattative di Gedda, in Arabia Saudita, tra le due delegazioni militari sudanesi. Gli incontri indiretti, iniziati sabato, erano previsti per due giorni, ma i mediatori sauditi e statunitensi hanno fatto pressioni per il proseguimento del confronto. Le posizioni delle parti sono ancora lontane e i mediatori stanno studiando una bozza di compromesso per garantire una tregua permanente e una soluzione politica del conflitto. Il nodo del contendere è il ritiro delle forze di pronto intervento dalla capitale Khartoum e il loro concentramento in una base militare fuori città.
Sul terreno i combattimenti continuano, anche se di minore intensità rispetto ai giorni passati. La popolazione è stremata per la mancanza di acqua, cibo ed elettricità. Per attingere alle acque del Nilo, molte famiglie hanno rischiato la vita, passando da quartieri dove si svolgevano scontri armati.
Nel capoluogo della provincia di Nilo Bianco, Kosti, è stato dichiarato il coprifuoco, in seguito agli scontri tribali di ieri che hanno causato la morte di 16 persone. Questi scontri non sono collegati alla lotta per il potere a Khartoum, ma vengono alimentati dalla mancanza di un efficace controllo di sicurezza e di un’autorità governativa di mediazione.