Il gruppo del Movimento Nonviolento Sardegna, che ha coordinato il tratto fra Santa Lucia e le saline Contivecchi della Staffetta dell’Umanità per la Pace, nei pressi dello stagno di Santa Gilla, dopo aver fatto la sua parte di cammino ed incontrato altri gruppi spontanei di persone, provenienti da Assemini e da altre località, con cui si sono uniti ha raggiunto con un po’ di ritardo il sit-in conclusivo al molo Ichnusa di Cagliari.
Davanti alle navi da guerra ormeggiate per la grande esercitazione NATO, c’è un imponente schieramento di polizia e carabinieri. Dicono che non sia stata comunicata l’autorizzazione a livello locale. Per una manifestazione a livello nazionale, sembra semplicemente un cavillo, un pretesto, allo scopo di offuscare, se non reprimere, ogni forma di dissenso disarmista, antimilitarista, pacifista. La Sardegna oggi è il proscenio della guerra.
La staffetta è stata importante, ma ci aspettiamo abbia un maggiore eco sui Media, mentre dovranno esserci nuove iniziative contro la preparazione delle esercitazioni militari e il loro inquinamento massivo, una “guerra” che colpisce direttamente il suolo sardo.
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