Durante la notte del 13 aprile attivist3 di Extinction Rebellion hanno attaccato manifesti sulle vetrate della sede di RAI PUBBLICITÀ di Corso Sempione 73 a Milano lasciando anche le scritte “no ENI, no greenwashing”.
I manifesti, che imitano quelli delle più famose trasmissioni RAI, incitano l’emittente pubblica ad impegnarsi sul serio nella comunicazione della crisi eco-climatica dove i media hanno un ruolo fondamentale.
Durante la mattina del 14 aprile attivist3 di Extinction Rebellion hanno appeso alle inferriate della sede centrale RAI di viale Mazzini a Roma lo striscione “DiRai la verità”.
A Bologna Extinction Rebellion ha portato avanti un’azione alla sede RAI di Viale della Fiera, 13, alle ore 9.00 del mattino, incontrando poi il caporedattore di RAI Pubblicità.
L3 attivist3 chiedono all’emittente pubblica un impegno concreto per la crisi eco-climatica in corso, alla luce del ruolo centrale dei media nel raccontare la verità e diffondere consapevolezza nella cittadinanza.
Per dimostrare di fare sul serio la RAI deve subito smettere di fare pubblicità alle aziende fossili che sono i principali responsabili del surriscaldamento globale e della crisi ecologica, ENI su tutte.
Da poche settimane è uscito il nuovo report della IPCC sulla crisi eco-climatica” afferma Skar, attivista di Extinction Rebellion, “purtroppo ciò che emerge da questo documento importantissimo non sta ricevendo l’attenzione che merita, mentre invece viene lasciato molto spazio alle pubblicità delle aziende dei combustibili fossili che invece ne sono responsabili. Siamo sempre più vicini al punto di non ritorno, superato il quale gli effetti dell’aumento della temperatura della Terra saranno irreversibili. Questo vorrà dire che ci saranno sempre maggiori catastrofi naturali che sarà molto difficile gestire e che costeranno la vita a migliaia e forse milioni di persone!”
Gli attivisti denunciano in particolare le responsabilità della RAI nella comunicazione della crisi eco-climatica: “Abbiamo cercato sul sito della RAI se da qualche parte comparissero dei dati sui suoi finanziatori, ma non abbiamo trovato nulla” spiega Enrico. “Riteniamo che sia inaccettabile vedere in prima serata, durante il Festival di Sanremo, gli spot di ENI Plenitude, che altro non sono se non greenwashing. ENI ancora oggi e per i prossimi decenni ricaverà enormi profitti e manterrà al centro delle sue attività l’estrazione di combustibili fossili, nonostante voglia farci credere il contrario”.
“Al centro della nostra campagna DiRAI La Verità c’è la convinzione che i media abbiano un grandissimo potere ed una grandissima responsabilità nel parlare di crisi eco-climatica ed informare la popolazione” dice Sara. “Riteniamo che non la stiano raccontando in maniera corretta a causa della presenza di interessi fossili nel mondo dell’informazione. Quello che chiediamo alla RAI è di essere da esempio per il mondo della comunicazione italiana e rinunciare ai finanziamenti fossili, perché è possibile farlo ed è già stato fatto altrove!”