E’ il CALP ad annunciarlo in un post su Facebook
E’ infatti singolare l’accusa di associazione a delinquere per attività politiche e sindacali.
“Questa archiviazione cerchiamo di comprenderla di analizzarla, non vogliamo cadere in trionfalismi o facili conclusioni, questa indagine crediamo che nasca in alto e abbia dei mandanti precisi, ma questa è Genova, anche chi governa ha capito che questa città ribelle a volte chiusa ma attenta e testarda, sa opporsi” hanno dichiarato i lavoratori del porto di Genova, in prima linea contro il commercio di armi.
L’associazione a delinquere (art. 416 c. p.) è stato ascritto dal Tribunale del Riesame di Torino anche agli attivisti NoTav nel processo in corso per le attività svolte in Valsusa.
E’ un disegno giudiziario nuovo, che si sta diffondendo. Negli anni passati, ma avviene anche ora, si è ricorsi molto frequentemente, ma con scarsi risultati nelle sentenze definitive, al concorso morale (art. 110 c.p.) sul quale la Corte di Cassazione ha emesso diverse sentenze. Chi viola il 416 si trova a dover scontare da 1 a 15 anni a seconda dei casi. La pena è aumentata se il numero di partecipanti al reato è superiore a 10. Il reato di associazione a delinquere si assomma al reato commesso.
Durante le manifestazioni i reati che possono essere ascritti sono in genere resistenza a pubblico ufficiale (art. 337 c.p.) e, ma di più difficile applicabilità, danneggiamento (art. 635 c.p.). Si tratta di reati puniti con pene che, soprattutto se si è incensurati, quasi sempre rientrano nella sospensione condizionale della pena. E’ facilmente comprensibile che se il reato di resistenza o danneggiamento viene associato al reato di associazione a delinquere, la pena diventa notevolmente più lunga in termini anni di carcere e fuoriesce dall’applicabilità della condizionale.