Oltre 5.000 persone in rappresentanza di 60 associazioni, organizzazioni sindacali e politiche alla straordinaria manifestazione per la salvezza del SSN pubblico e per il diritto alla salute in occasione della Giornata Mondiale della Salute e quella Europea contro la Commercializzazione della Salute
Da una Piazza Duomo gremita e colorata è partita una battaglia corale per la salvaguardia del diritto alla salute per tutte le cittadine e cittadini, così come sancito dall’art. 32 della Costituzione, oggi messo pericolosamente a rischio dal processo di privatizzazione della sanità: in migliaia, oltre 5.000, sono arrivati da tutta la Lombardia, ma non solo, in rappresentanza di oltre 60 associazioni, organizzazioni sindacali e politiche di opposizione in regione.
“Siamo qui, e siamo in tantissimi, per affermare quale sanità vogliamo! Chiediamo e agiamo per una revisione del SSN, Il Servizio Sanitario Nazionale pubblico, riorentato sul pubblico per la piena attuazione della riforma del 1978 con priorità per la prevenzione e con adeguato rifinanziamento: la salute pubblica è un investimento non un costo!”. E’ questo il messaggio forte al centro dell’intervento di Marco Caldiroli, presidente nazionale di Medicina Democratica, che ha promosso l’iniziativa con Campagna Dico 32, Forum per il Diritto alla Salute, Rete Europea Contro la Commercializzazione della salute, con media partner Radio Popolare.
Tantissimi gli interventi che si sono succeduti con la conduzione di Silvano Piccardi, regista e attore, con Deborah Morese, doppiatrice e conduttrice televisiva, fra cui quello di Silvio Garattini, scienziato di prestigio internazionale, Presidente e Fondatore dell’Istituto Mario Negri. “Il sistema intramoenia – ha detto fra l’altro – è una vergogna che occorre assolutamente cambiare: non è accettabile che chi si presenta con l’impegnativa del medico di base per un esame o una visita debba aspettare per mesi, mentre se paga può fare l’esame il giorno dopo! Non si può tornare indietro a prima del 1978, quando chi aveva i soldi si poteva curare. Il nostro SSN costa meno rispetto alla media europea e i nostri medici guadagnano almeno il 30% in meno. Occorre investire nella prevenzione perché il 50% delle malattie possono essere evitate”!
“La possibilità di curarsi non può dipendere dal portafoglio – ha rincarato Vittorio Agnoletto, medico e conduttore i 37e2 su Radio Popolare. “I tempi di attesa nelle strutture accreditate devono essere gli stessi per chi vi accede con il Servizio pubblico e per chi vi accede privatamente. Il rischio è che il Servizio Sanitario Pubblico sia distrutto e che si torni alle vecchie mutue, sostituite oggi dalle assicurazioni private. L’attività del medico a gettone deve essere proibita. Non è sufficiente regolamentarla: vanno costruiti canali che spingano questi medici a rientrare nel SSN. ”
Vittorio Agnoletto ha inoltre lanciato una “tristissima gara”: ogni settimana verrà assegnata la maglia nera per la lista d’attesa più lunga, in base alle denunce che arriveranno alla trasmissione 37e2.
Contributi importanti e proposte anche specifiche sono stati dati da Moni Ovadia, attore; Massimo Cirri, giornalista; Francesca Colciaghi, vicepresidente ARSI, Associazione Ricercatori in Sanità Italia che ha parlato della condizione assurda dei 1.300 ricercatori in sanità, tutti precari; Laura Valsecchi, referente Medicina Democratica per il CDSA; Martino Troncatti, presidente Acli regionale; Massimo Cortesi, presidente regionale Arci; Giorgio Barbieri, CGIL Lombardia Funzione Pubblica; Pietro Cusimano, USB Sanità, Rappresentante del Coordinamento lombardo per il diritto alla salute Dico 32 e Angelo Barbato, Forum per il diritto alla salute.
Messaggi di solidarietà sono stati inviati da Carmen Esbrì, Portavoce delle Mareas Blancas, Spagna; Ramon Vila, Segretario Nazionale del Sindacato SUD Santé Sociaux/Union syndicale Solidaires, Francia; Yves Hellendorff, Segretario Nazionale della CNE, Sindacato della Sanità, del sociale e della cultura, Belgio. In chiusura la musica della Banda degli Ottoni a Scoppio.