Questa mattina verso le 10:00 cinque cittadini e cittadine della campagna NON PAGHIAMO IL FOSSILE, promossa da Ultima Generazione, hanno deciso di incollarsi al basamento della fontana dell’Elefante Liotru, simbolo della città di Catania. Con loro due striscioni con scritto “NON PAGHIAMO IL FOSSILE”. Dopo un po’ di tempo dall’inizio della dimostrazione tre giovani passanti si sono seduti dietro allo striscione della campagna, supportando così l’iniziativa che denuncia le gravi condizioni attuali e i rischi che andiamo correndo continuando a osservare immobili le politiche estrattiviste del nostro governo. Trascorsa mezz’ora sul posto sono arrivate la Digos e la Polizia. Attualmente l’azione è ancora in corso in Piazza del Duomo.
Migliaia di anni fa, gli elefanti nani che vivevano in Sicilia si sono estinti. Oggi, l’umanità rischia di fare la stessa fine. Se non affrontiamo seriamente la crisi climatica, piazza Duomo a Catania verrà sommersa da due metri d’acqua entro la fine del secolo. I nostri figli dovranno emigrare perché le pianure saranno allagate e il resto della Sicilia sarà un deserto. I nostri anziani moriranno per le ondate di calore sempre più forti che arriveranno. Rimarrà solo il Liotru.
“Il mese scorso qui in Sicilia abbiamo avuto un uragano mediterraneo, l’ennesimo evento estremo che sta già mettendo in ginocchio questo territorio insieme a incendi, temperature estive infernali e altri fenomeni che diventeranno sempre più frequenti nei prossimi anni. Per anni mi sono dedicato all’attivismo ecologista a livello locale, vado in bicicletta, coltivo un orto urbano e ho ridotto sensibilmente i miei consumi. Parlo della crisi climatica nei miei corsi universitari, ho partecipato a manifestazioni e firmato petizioni.
Purtroppo tutto questo non basta perché la gravità della situazione richiede interventi urgenti e radicali da parte delle istituzioni, come l’interruzione di tutti i finanziamenti pubblici ai combustibili fossili. Sono anche un ricercatore nel campo delle scienze sociali, quindi so bene che la resistenza civile nonviolenta è un metodo che storicamente ha importanti conquiste civili. Oggi sono qui a disobbedire in maniera nonviolenta per il diritto alla vita delle prossime generazioni, perché se andiamo avanti così questa terra potrebbe diventare invivibile e potremmo estinguerci come è successo agli elefanti nani molti anni fa”, ha dichiarato Gesualdo.
Noi e Liotru, lo stesso destino
Nel corso dei secoli per la Sicilia l’acqua è stata risorsa preziosa e bene comune. Lo testimonia il tema artistico della Fontana dell’Elefante, sul cui basamento due sculture riproducono i due fiumi di Catania, il Simeto e l’Ametano. Con la catastrofe climatica in corso, invece, l’acqua da elemento vitale è diventata problema, pericolo, minaccia. Il piccolo elefante in pietra lavica posto sulla sommità, visto dalla prospettiva dei nostri tempi, sembra quasi cercare di mettersi in salvo dalle conseguenze certe della catastrofe climatica. Questa si sta manifestando anche nella regione e che fa sì che si alternino periodi di grave siccità, come nel luglio 2022 (tanto da far dichiarare al presidente Schifani lo stato di calamità naturale per la provincia di Catania), a gravi fenomeni alluvionali, come quelli dovuti all’inedito “medicane Nikola”, che tra il 9 e il 10 febbraio scorso ha provocato danni pesantissimi sulla città di Catania. Non si dimentichi poi l’alluvione che a Catania nell’ottobre 2021, con i 265 millimetri di pioggia caduti in 48 ore, provocò tre vittime. Se non arriverà una radicale inversione di rotta della politica e dei governi, difficilmente Liotru, e stavolta noi con lui, riuscirà a salvarsi da una nuova estinzione.
La sola strada per evitare questo destino, che già sembra predeterminato, è quello di interrompere tutti i sussidi pubblici ai combustibili fossili (41,8 miliardi di euro in Italia nel 2021), e di reinvestire questi fondi per sostenere le fasce più deboli della popolazione nella transizione energetica, per creare nuovi posti di lavoro nella produzione di energia pulita e rinnovabile e nel potenziamento del trasporto pubblico, nell’efficentamento energetico dei nostri edifici per difenderci dal caldo in estate, e nella prevenzione degli incendi che ogni estate devastano la nostra terra.
Dirottando subito le faraoniche risorse per la costruzione del “mitico” Ponte sullo Stretto di Messina (in un territorio a elevatissimo rischio sismico), allo sviluppo di una moderna rete ferroviaria; in una Regione in cui, secondo il recente “Libro Bianco delle priorità infrastrutturali della Sicilia” diUnioncamere, l’84% della rete ferroviaria è a singolo binario e scartamento ridotto, e per metà non è elettrificata, ma ancora a trazione diesel.
“Ho scelto di prendere parte a quest’azione di disobbedienza civile, perché sento il dovere di essere un sassolino nel motore dei governi che distruggono la biodiversità e inquinano l’aria, il suolo, l’acqua. Quando i governi del mondo ci faranno abitare questo pianeta in un modo che rispetta tutta la vita, sarò un cittadino modello”, ha detto Emile.
La richiesta della campagna è:
➤ Stop ai sussidi pubblici a tutti i combustibili fossili
Ultima Generazione comunica inoltre le date dei prossimi grandi eventi organizzati dalla campagna “Non paghiamo il fossile” in collaborazione con Scientist Rebellion:
– 22 aprile, Roma: concerto “La fine del mondo”
– 12 maggio, Roma: presidio in tribunale per il processo in cui il Senato di costituirà parte civile contro Ultima Generazione
– 24 maggio, Vaticano: presidio in sostegno del processo per l’incollamento sul basamento di marmo del Laocoonte
– 27 maggio, Roma: marcia in sostegno della campagna “Non paghiamo il fossile”