“Sani come un pesce?”: con questa domanda provocatoria il 1° aprile scenderanno in piazza a Milano dalle 15:00 alle 18:00 non solo milanesi e lombardi, ma anche delegazioni provenienti da diverse regioni: la parola d’ordine è chiedere una decisiva inversione di rotta nella gestione della sanità pubblica, schiacciata da finanziamenti insufficienti e da un perverso meccanismo di tipo commerciale in cui la privatizzazione della sanità e il sistema delle assicurazioni stanno riducendo i cittadini e i pazienti alla stregua di clienti, o peggio di pesci da accalappiare all’amo.
“Abbiamo deciso di anticipare la Giornata Mondiale della Salute e quella Europea contro la Commercializzazione della Salute, che cadono il 7 aprile, e cioè di venerdì santo, per ovvie ragioni”, ha detto Marco Caldiroli, tra gli animatori del sito Curiamo la Lombardia e presidente nazionale di Medicina Democratica, che organizza la manifestazione insieme a Campagna Dico 32 e Forum per il Diritto alla Salute. “Al centro dell’iniziativa ci sono tutte le rivendicazioni che abbiamo elaborato in questi anni cruciali, in cui sono esplose in maniera drammatica le gravi inefficienze del servizio sanitario pubblico, depauperato e mortificato da 30 anni di scelte dissennate: la salute è un diritto e non una merce.”
“Le istituzioni, le regioni e i privati – ha detto Vittorio Agnoletto responsabile scientifico dell’Osservatorio Salute e conduttore di “37e2” la trasmissione sulla salute di Radio Popolare – ci trattano come clienti, che si aggirano indecisi tra le bancarelle, clienti da ‘pescare’, da sfruttare, non persone da curare e riportare in salute. Nel sistema che si sta prefigurando non c’è posto per chi non ha soldi, anziani, fragili, persone disabili! Con questa logica la prevenzione scompare perché non produce profitto. Non possiamo consentire che questo accada: la prevenzione, la cura e la riabilitazione sono tutte funzioni alla base del servizio sanitario pubblico e l’accesso universalistico è l’unico che garantisce che la salute sia un bene collettivo”.
La manifestazione, per la quale è stata richiesta Piazza Duomo, sarà articolata in diversi momenti, con interventi di esponenti del mondo sanitario, della cultura e della scienza. Segue idealmente quella straordinaria del 23 ottobre 2021 che chiedeva “Un Vaccino contro le privatizzazioni” per garantire la salute a tutti, come sancito dalla Costituzione e dalla Legge 833/78, istitutiva del servizio sanitario nazionale pubblico, oggi messo pesantemente a rischio dal disastro della pandemia.” Un vaccino che non è stato ancora trovato, perché anziché produrre profitti astronomici come quelli realizzati dalle case farmaceutiche, sottrarrebbe risorse ai potentati della sanità privata.