Maurizio Tritto, attivista lucano che da anni si batte per la chiusura del CPR di Palazzo San Gervasio, un piccolo comune in provincia di Potenza, da un mese esatto è in sciopero della fame per reiterare la sua protesta.
Recentemente il CPR di Palazzo San Gervasio è tornato agli onori della cronaca grazie a un’inchiesta di Striscia la Notizia. Ciononostante, nel Comune di Palazzo San Gervasio il silenzio continua a regnare, e la foto delle sue porte chiuse ne è il simbolo.
Così aveva scritto Maurizio quel primo giorno:
“Alle ore 16.00 circa di ieri, giorno 23 Gennaio 2023, consumavo l’ultimo pasto della giornata.
La scelta non è stata facile perché, se oltre un anno fa la stessa decisione fu da me presa con incoscienza, oggi ho invece ben chiaro cosa significhi portare allo stremo il proprio corpo in assenza di cibo e con l’aggravante di condizioni di salute non proprio ottimali.
Le motivazioni di questo nuovo sciopero della fame sono le medesime.
Le immagini riportate dal servizio di Striscia la Notizia sul Cpr di Palazzo San Gervasio possono lasciare indifferenti solo gli ignavi e le persone colme di odio profondo.
Praticheró lo sciopero della fame in totale silenzio, lo stesso silenzio adoperato dalle istituzioni, dalla politica, dalle associazioni del territorio, dalla stampa locale, che sembrano aver buttato nella fogna parole come DIRITTI CIVILI, LIBERTÀ, VIOLENZA E TORTURA SU INERMI.
Giornalmente farò una fotografia del portone chiuso del Comune di Palazzo San Gervasio, usandola come metafora per descrivere esattamente ciò che continua ad essere il loro NON AGIRE PER DIFENDERE E SALVAGUARDARE CIÒ SU CUI HANNO GIURATO.”
Nel frattempo i servizi televisivi di “Striscia la notizia” sono continuati, aprendo sempre più uno squarcio su quella cappa di silenzio e oscurità che circonda i CPR.
Anche il resto della società civile del posto si sta muovendo, di seguito un importante comunicato che ci hanno trasmesso e che riportiamo:
Ciò che continuano a chiedersi Presidio Libera Vulture-Alto Bradano, Campagna LasciateCiEntrare, Casa Sankara Associazione Ghetto Out, Mai più lager – NO ai CPR, Associazione Migranti Basilicata, Associazione ADU Nazionale – diritti umani è se, anche dinanzi alle inconfutabili quanto sconcertanti evidenze emerse dai recenti servizi di Striscia La Notizia sul CPR di Palazzo San Gervasio – che hanno acceso pubblicamente i riflettori su quanto in molti e molte realtà andavano denunciando, da anni inascoltate – proseguirà l’assordante silenzio sul tema, in particolare dei rappresentanti istituzionali sul territorio.
La speranza, e insieme l’invito, fermo e accorato, è che tale silenzio sia interrotto e si prenda coscienza e posizione netta in merito; perché non vi può essere nessuna prospettiva di “opportunità di sviluppo economico del territorio” che tenga, o che valga il prezzo di tollerare su quello stesso territorio un luogo che sia porto franco dei diritti, teatro di quotidiani abusi impuniti e costanti violazioni dei principi costituzionali fondamentali e degli stessi diritti umani. E’ tempo anzi di attivarsi con celerità per avviare un processo che porti alla chiusura definitiva di questa struttura.
Di qui l’invito urgente all’attuale Amministrazione Comunale di Palazzo San Gervasio a prendere una posizione in rappresentanza di tutta la comunità palazzese perché non è più tollerabile che essa continui ad ignorare i fatti ora confermati anche dalle immagini tramesse dalla TV e la testimonianza di vittime che hanno denunciato e confermato le violenze subite.
I fatti, per come prospettati, rappresentano un disumano accanimento di indefinibili esseri umani verso altri esseri umani che (…) per un mero illecito amministrativo (il non essere in possesso di un permesso di soggiorno che nei fatti la legge attuale impedisce di poter ottenere) vengono vilipesi nella loro dignità e nei loro diritti di persona. (…)
Per questa ragione (…) le realtà summenzionate intendono favorire la promozione di un processo di confronto (…) affinché si assumano determinazioni ed azioni istituzionali coraggiose volte ad un radicale cambiamento di scenario.
A tal fine, il giorno Mercoledì 22 Febbraio 2023, per mano del cittadino ed attivista Maurizio Tritto, al 29° giorno di sciopero della fame, è stato protocollato un documento presso il Comune di Palazzo San Gervasio, a firma delle citate realtà ed associazioni, per chiedere a tutti i Consiglieri Comunali d’indire con urgenza un Consiglio Comunale straordinario, aperto al pubblico e avente ad oggetto la questione del CPR di Palazzo San Gervasio.
Nella richiesta, oltre alla discussione sul tema, si propone l’inserimento in odg di una votazione di cinque proposte :
1) l’avvio di una procedura atta a chiedere agli Enti preposti (Procura di Potenza, Prefettura di Potenza, Ministero degli Interni) che venga fatta luce su quanto accaduto e sulle condizioni inumane cui vengono sottoposte le persone detenute (…) chiedendo in ogni caso la definitiva chiusura della struttura;
2) ove siano accertate responsabilità penali, che il Comune di Palazzo San Gervasio si costituisca parte civile per i danni d’immagine subiti;
3) la richiesta di convocazione di un Consiglio Regionale che possa rivalutare gli accordi fra Regione Basilicata e Ministero degli Interni che davano disponibilità ad ospitare nel proprio territorio strutture Cpr, chiedendo che tale disponibilità venga revocata;
4) promuovere senza indugio e con ogni mezzo, formale e informale, l’attribuzione da parte dell’Ente regionale dell’incarico di Garante “regionale” dei Diritti delle persone private della libertà personale, per come individuato nella L.R. di Basilicata del 15 gennaio 2021 n. 15, che ad oggi risulta ancora vacante;
5) provvedere alla nomina urgente di un Garante “comunale” dei Diritti delle persone private della libertà personale (…) in linea con quanto altri Comuni italiani hanno deliberato o stanno provvedendo a deliberare;
Tale richiesta, che rimarrà agli atti, pone ufficialmente gli Amministratori davanti ad una scelta che non può più essere rinviata né ignorata: scegliere di essere parte della Storia che tutela, difende e garantisce i diritti umani, o far parte di chi si schiera per vederli gradualmente oppressi.
“L’ INDIFFERENZA È LA PEGGIORE DELLE VIOLENZE” (Liliana Segre)
Non possiamo che sostenere questa campagna sperando che proprio dalla Basilicata possa arrivare un’onda che aiuti tutte le reti che lavorano sui vari territori a chiudere quei 10 CPR che attualmente esistono in Italia. Coraggio e grazie.