> glocalnews sulle soggettiv₳zioni del meticciato meridionale <
Comitati per il ritiro di ogni Autonomia Differenziata, per L’unità della Repubblica e l’Uguaglianza dei Diritti. Assemblea nazionale del Tavolo NO-AD, riunita il 29 gennaio presso il liceo classico Tasso di Roma
“L’accelerazione imposta da Calderoli ci pone di fronte ad un momento nuovamente grave per l’unità del Paese, per i diritti sociali, per le conquiste delle lavoratrici e dei lavoratori. L’assemblea si rivolge a tutti i cittadini e le cittadine: ognuno può portare il suo contributo, in ogni città, in ogni comune prima che sia tardi, costruiamo e allarghiamo la mobilitazione!” In estrema sintesi questo l’appello dell’assise che ha visto la partecipazione di più di 130 rappresentanti di associazioni, comitati, sindacati e forze politiche che si oppongono al progetto di Autonomia Differenziata e ai provvedimenti che il ministro Calderoli ha messo e promette di mettere in campo per accelerarne il processo di attuazione. Al termine dei suoi lavori l’assemblea ha approvato le seguenti proposte emerse dal dibattito: 1) ampliare la rete dei Comitati e Tavoli NOAD ed estenderli ad ogni Regione; 2) rilanciare la campagna di informazione nei territori (anche tramite la preparazione di materiali semplificati) con iniziative volte ai cittadini e alle cittadine, mettendo in evidenza come l’AD porti un attacco ai diritti di tutti, in tutto il Paese dal nord al sud, con il sud che vedrebbe un vero tracollo; 3) spiegare come i LEP siano strumento per portare avanti l’istituzionalizzazione e l’aggravamento delle diseguaglianze, nonché per attaccare i diritti e le conquiste esistenti, e vadano quindi rifiutati, aprendo invece una discussione pubblica, che coinvolga istituzioni locali e società, su come rilanciare le conquiste sociali e l’uguaglianza sancita dall’art. 3 della Costituzione, in tutto il Paese e in particolare al sud, dove è urgente contrapporsi alle scelte che tendono a creare una nuova servitù del Mezzogiorno; 4) studiare e preparare la possibilità di azioni “mediatiche” (spot autoprodotti, coinvolgimento di volti noti, mail bombing, etc.); 4) impegnarsi in ogni territorio regionale per chiedere ai Presidenti di Regione di non procedere (e ritirare qualora lo avessero già fatto) a nessun progetto di AD; 5) estendere la campagna di sensibilizzazione rivolta ai sindaci di tutto il Paese, attraverso la Lettera Aperta ai primi cittadini già inviata e stabilendo contatti diretti nei territori per interloquire più strettamente con più sindaci possibile; 6) allargare la campagna ai Consigli comunali, anche proponendo di mettere in discussione un odg per il NO all’Autonomia differenziata; 7) istituire un gruppo di lavoro di approfondimento e ricerca dal titolo “Operazione verità: conti pubblici territoriali e autonomia differenziata”; 8) in questo quadro, richiedere che i parlamentari contrari all’AD realizzino un’indagine ispettiva sui numeri reali delle disparità territoriali, dei servizi, dei bilanci; 9) lanciare un Appello (allegato) a tutti i sindacati e le forze politiche e associative: “Se davvero il governo non si fermerà, nonostante le tante voci contrarie che sono cominciate ad emergere, nonostante le prese di posizione di centinaia di sindaci, allora non ci sarà che una strada per evitare il peggio: la convocazione di una grande manifestazione nazionale, che porti a Roma decine di migliaia di cittadini e lavoratori da tutto il Paese, uniti, per il ritiro dell’Autonomia differenziata”.
leggi l’Appello
Per una cultura di pace fuori la scuola dalle caserme: No al PCTO nella base militare di Sigonella. I Cobas Scuola della Sicilia chiedono all’USR e ai Dirigenti Scolastici degli Istituti coinvolti di non realizzare questo progetto
Invece di aprire una riflessione sull’utilità educativa e didattica dei Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (ex Alternanza Scuola-Lavoro), sulla mancanza di sicurezza, tragicamente dimostrata da una lunga catena di incidenti, morti e feriti, su un’istruzione che dovrebbe essere finalizzata alla formazione di cittadini e non esclusivamente di lavoratori, Ministero e scuole vanno avanti come se non fosse accaduto nulla. Cioè: «Mandare gli alunni a fare l’alternanza scuola-lavoro nelle basi militari contribuisce a rendere normale la guerra e questo non dovremmo permetterlo». La base siciliana di Sigonella rappresenta per dimensioni e compiti la principale base aeronavale delle forze armate italiane, USA e NATO nel Mediterraneo e svolge un ruolo fondamentale anche rispetto al conflitto in Ucraina. Qui saranno ospitati, da marzo sino alla fine dell’anno scolastico, 350 studenti di sette istituti superiori siciliani per svolgere l’Alternanza. E questo “grazie” al protocollo di intesa firmato il 20 dicembre 2021 tra l’Ufficio Scolastico Regionale (USR) della Sicilia e l’Esercito italiano. L’avvio di questo progetto è previsto per giorno 7 febbraio a Sigonella, dove dopo la firma delle convenzioni ci sarà la “visita guidata” ai nuovi pattugliatori marittimi P-72A “in mostra statica sul piazzale” e agli aerei cargo C-130 “Hercules” “in hangar manutenzione”. La scuola della Costituzione dovrebbe mettere al centro del suo progetto il ripudio della guerra e la difesa intransigente della pace, soprattutto in un momento in cui tutte/i dovremmo essere terrorizzati da scenari di guerra sempre più drammatici
Leggi il comunicato integrale-COBAS
“L’Italia in guerra. Conflitto in Ucraina e militarizzazione”. Al via il primo ciclo di seminari della “Scuola Italiana di Pace on line” organizzata dall’Associazione Accademia dei “Due Mari”
Tutti siamo contrari alla guerra, ma purtroppo qui in Italia, come avviene anche in altri Paesi europei e non, ci troviamo ad alimentare con l’invio di armi sempre più potenti un focolaio che se non fermato in tempo rischia di fare terra bruciata di ogni cosa, con indicibili sofferenze per tutti. A fronte di questo rischio, purtroppo sempre più concreto, è chiaro che bisogna cambiare passo, cercando di creare una opinione popolare consapevole, libera e indipendente che sappia opporsi a decisioni belliciste prese da altri, spesso rispondenti ad interessi non nostri e che non rispondono ai principi di fratellanza e solidarietà universale da tutti noi desiderati e cercati.
Per far questo, per cercare di stimolare nuove idee, nuovi germogli di pensiero, per contrapporci alla logica dualistica bene/male, dove il male è sempre quello degli altri, dipinti come ‘nemici’, l’Associazione Accademia dei 2 Mari ha organizzato una prima serie di tre incontri on line su piattaforma Zoom , con Relatori di chiara fama che illustreranno l’attuale situazione geopolitica. ll primo seminario “L’Italia in guerra. Conflitto in Ucraina e militarizzazione” si svolgerà sabato 11 febbraio alle 17.30, relatore Antonio Mazzeo, giornalista autore di libri sull’argomento. La partecipazione è aperta a tutti gli interessati, gratuita e il link di accesso sarà inviato a chi richiederà l’iscrizione alla Scuola mediante mail inviata a segreteria.a2m@gmail.com
info
Napoli, 11-12 febbraio – Assemblea Nazionale Smash Repression. Chi ce tocca s’appiccia! «I momenti di socialità hanno sempre più l’obiettivo di costruire spazi safe»
La fase politica estremamente repressiva di questo governo porta il nostro movimento a ragionare su quanto oggi la necessità sia quella di essere compattə e unitə nel costurire l’alternativa e il dissenso. Avevamo già anticipato la volontà di costruire un momento nazionale a Napoli per mettere in dialogo il movimento dei rave, colpito direttamente dal decreto, con le lotte già esistenti in questo paese composte da realtà antirepressive, anticapitaliste, antifasciste ed antisessiste per costruire insieme la rete di Smash Repression!
Ecco i tavoli di lavoro per la discussione ad Officina 99
Tavolo Spazi safe, Antisessismo e RDD: I momenti di socialità che costruiamo dal basso non solo nei rave, ma anche nei centri sociali e nelle piazze delle nostre città, si pongono sempre più l’obiettivo di costruire spazi safe. In questo tavolo ci occuperemo di dare una risposta concreta alla repressione generalizzata che stiamo subendo e di fare in modo che questo percorso rappresenti un incontro di lotte intersezionali.
Tavolo laboratoriale su immaginario e comunicazione: L’immaginario è l’insieme di tutta la produzione visiva e non, pratica e teorica di una collettività e di una controcultura. È anche uno strumento utile alla lotta, ciò che può cementare una comunità rendendola unita contro un sistema opprimentete e i suoi dispositivi di repressione.
Tavolo legale e tutela primo momento: La questione giuridica all’interno delle controculture e dei movimenti autorganizzati è sempre centrale e vitale per il futuro del movimento.
Tavolo free party e pratiche per il futuro: Dopo 31 anni da Castlemorton,il movimento rave è diventato una cultura a tutti gli effetti: cultura che non riguarda solo la musica e una certa attitudine esistenziale, figlia degli anni ’90 e delle sue politiche Tatcheriane, ma che ingloba e si sviluppa secondo un reticolo di arti e di culture, come quella visiva e quella della manifattura creativa, ponendo l’accento sull’utilizzo e recupero di materiali riciclabili.
Plenaria conclusiva di restituzione: Avere delle sintesi e delle pratiche comuni è il principale obiettivo di un’assemblea nazionale così eterogenea che vede confluire al suo interno collettivi autorganizzati, centri sociali, sound system tekno, reggae, collettivi transfemministi, universitari e lavoratori.
comunicato