La presenza di Rafael De La Rubia, promotore delle prime due marce mondiali per la pace e la nonviolenza, ha consentito di organizzare una serie di incontri in Italia per lanciare la terza marcia mondiale per la pace e la nonviolenza, in programma dal 2 ottobre 2024 al 5 gennaio 2025, con partenza ed arrivo a San Josè in Costa Rica.
Il primo di questi incontro si è svolto sabato 4 febbraio a Bologna, presso Centro di Documentazione delle Donne.
Rafael ha approfittato dell’occasione per un breve ricordo delle due edizioni della marcia: la prima, partita dalla Nuova Zelanda Il 2 ottobre 2009 e terminata a Punta de Vachas il 2 gennaio 2010 ha aggregato intorno al progetto della marcia più di 2000 organizzazioni di base.
Data l’importanza dei temi della pace e della nonviolenza ed il forte valore simbolico che fin da subito ha acquisito la prima marcia, si è pensato per la seconda di cambiare paradigma e di tentare di organizzare una nuova marcia a partire dalle attività di base, senza un’organizzazione centralizzata.
La riuscita della Marcia per la Pace e la Nonviolenza in America Latina del 2018 ha consentito di verificare che questo tipo di paradigma funziona e da quel punto è partito il progetto della seconda marcia mondiale per la pace e la nonviolenza: partita da Madrid il 2 ottobre 2019 e conclusa, sempre a Madrid l’8 marzo del 2020 ha coinvolto più organizzazioni locali della Marcia precedente ed è durata diversi giorni in più, malgrado i problemi generati, soprattutto in Italia, dall’inizio della pandemia da COVID19.
Rafael ha quindi dato degli spunti sul percorso da fare a livello locale nei mesi che ci separano dall’inizio della terza marcia, spunti che hanno toccato tutti i livelli, dalla motivazione personale degli attivisti coinvolti al significato sociale dei singoli eventi e della marcia nella sua totalità.
Ogni singolo coinvolto nella marcia deve sentire di stare compiendo un’azione valida, in cui i suoi sentimenti, il suo intelletto e la sua azione convergono coerentemente; questo, se ripetuto per tutti coloro che partecipano alle attività, darà alla singola attività e di conseguenza all’intera marcia una forza dirompente e trasformatrice.
Ogni azione della marcia deve avere la caratteristica dell’azione esemplare, ovvero un’azione locale, anche piccola, che migliora la qualità della vita di una comunità.
Nello specifico, le attività locali possono essere le più varie: una particolarmente efficace, divertente e simbolica è la creazione di simboli umani della pace, che oltretutto ha il vantaggio di essere scalabile a seconda del numero di persone che si riesce a coinvolgere.
In questa prima fase, in Italia, si raccolgono le disponibilità dei comitati locali: al momento hanno aderito i comitati di Alto Verbano, Bologna, Firenze, Fiumicello Villa Vicentina, Genova, Milano, Puglia (con l’intento di creare un passaggio verso il Medioriente), Reggio Calabria, Roma, Torino, Trieste, Varese.