In una città con un grave problema di spazi di socialità per giovani, anziani, associazioni di volontariato e culturali, la giunta di centro-destra decide di assegnare l’uso dei locali del Castellazzo ad una sola associazione senza fare un bando, senza coinvolgere la popolazione nella decisione, per raccogliere esigenze e indirizzo. Un atto di impero tipico di chi vede l’amministrazione comunale come un fatto “privato” e non un impegno ad allargare la partecipazione della cittadinanza per il massimo bene comune.
Dopo aver tentato di sfrattare lo ZAC!, svuotato la Valcalcino, senza trovare una sede adeguata ad associazioni come l’Anpi e la Casa delle donne, dopo aver interrotto l’accordo con l’Auser che da decenni offre servizi sociali e assistenziali in particolare agli anziani, dopo aver scelto sciaguratamente di negare il finanziamento di soli 6000 euro annui per il servizio di portierato sociale a Bellavista, non è accettabile che la giunta decida di dare i locali del Castellazzo all’associazione Pifferi e Tamburi assegnandole direttamente ben 75.000 euro per la ristrutturazione dei locli, oltre a impegnarsi a sostenere la copertura delle utenze fino a 7.000 euro all’anno.
Con tutto il rispetto per le tradizioni e il riconoscimento del valore per la città di una festa originariamente popolare come il Carnevale, e il valore del gruppo storico dei Pifferi e tamburi, questi metodi sono inaccettabili!
Per la giunta Sertoli sembra che se non sei un’associazione legata al carnevale, non puoi ottenere spazio né fisico né di ascolto.
Stasera alle 20.30 al Politeama, fra gli altri dati e temi, forniremo un primo quadro della situazione degli spazi di socialità a Ivrea e presenteremo alcune idee di come si sarebbe (si dovrebbe per noi) potuto utilizzare il Castellazzo a beneficio di una più ampia parte della cittadinanza, in particolare i giovani che non hanno spazio in questa città.