Totò Riina[1], Bernardo Provenzano[2], Gaspare Spattuzza[3], Vittorio Mangano[4], Leoluca Bagarella[5] e adesso Matteo Messina Denaro[6]. Questi sono solo alcuni dei nomi che mi risuonano, a me come a molti italiani e italiane nati negli anni Ottanta. Ricordo i loro volti, conosciuti attraverso la televisione che mostrava carabinieri col viso coperto accanto ai pluriomicidi mafiosi catturati. Sembravano inermi, quando invece dal carcere potevano ancora mandare messaggi e mantenere il loro potere. Ero giovane e chiesi a mio padre perché i carabinieri avessero il viso coperto. “Per sicurezza”, mi rispose lui. “Per evitare possibili ritorsioni verso di loro e i loro familiari”. In quel momento mi resi conto che la Sicilia era fatta di tante persone che credevano nello Stato, tanto da mettere a rischio la propria pelle.
L’avevo capito fin dal ’92, con quell’audio trasmesso al TG1: “Gli facciamo saltare le palle!” e quelle immagini e suoni di sirene che sembravano aver cambiato la morfologia di un territorio, tanto era profondo il cratere di Capaci dove erano morti Giovanni Falcone, sua moglie e la sua scorta. Ricordo il discorso della vedova dell’agente Schifani[7] trasmesso al TG; avevo 11 anni. E ricorderò sempre la tristezza e indignazione di mio padre quando uccisero Paolo Borsellino e la sua scorta, soprattutto perché l’attentato avvenne sotto casa di sua madre. La televisione, in quegli anni, è stata fondamentale per me per vedere di che cosa erano capaci le associazioni a delinquere.
Dov’è questo grande onore che si attribuisce alla mafia in tutti i film e che, come italiana all’estero, mi viene spesso mostrato come qualcosa di affascinante, nelle frasi del film “Il padrino”? Quando ci sono battute o conversazioni di questo tipo, io cerco sempre di raccontare alle persone che la mafia non è solo in Sicilia, in Calabria e a Napoli. La mafia si è diffusa in tutto il resto d’Italia e nel mondo, soprattutto dove girano i soldi e il potere che può trovare un terreno fertile per installarsi e gli attentati del ’93 a Milano, Firenze e Roma lo hanno dimostrato[8]. Ma la mafia è anche una mentalità: la mentalità dei favoritismi che purtroppo moltissimi italiani hanno. E allora, oltre ai nomi dei mafiosi, ricordo anche questi:
Carlo Alberto Dalla Chiesa, Rocco Chinnici, Ninni Cassarà, Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino.
Sono quelli di persone che hanno dato la vita per la legalità e anche tanti altri nomi di chi sta dedicando la vita allo sviluppo di una forma di vita possibile in Sicilia e altrove, in cui non ci sia da pagare più nessun pizzo. Un esempio è l’esperienza di Libera[9], promossa da don Luigi Ciotti e Rita Borsellino, che genera lavoro onesto in forma cooperativa, a partire dalla coltivazione dei terreni confiscati alla mafia. E oggi, aggiungo a questi nomi anche quelli del procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e del procuratore aggiunto Paolo Guido.
Sento con forza la necessità di ricordarlo a noi concittadini del Nord che spesso facciamo fatica a vedere i motivi dietro i quali si nasconde l’emigrazione dal Sud al Nord Italia, come il desiderio di aprire un’attività rimanendo nella legalità, o la necessità di vincere un concorso pubblico senza dover essere figlio di qualcuno. Non che nel Nord non esista la corruzione, ma forse a volte godiamo di un maggior livello di controllo sulla legalità.
L’arresto del boss mafioso Matteo Messina Denaro è significativo per molte ragioni. Quella che più mi dà speranza è stata la reazione delle persone che si trovavano sul posto e che hanno applaudito e ringraziato i carabinieri e l’esercito intervenuti per catturarlo. È significativo che il popolo si liberi da solo. Italiani, ma prima ancora siciliani combattono ogni giorno contro l’illegalità e lavorano instancabilmente per dare forma a una realtà libera dall’oppressione e dalla violenza. Queste persone sono i nostri migliori ambasciatori e ispiratori. A loro va molto più di un applauso. Dedico a loro questo articolo.
Fonti:
[1] https://it.wikipedia.org/wiki/Salvatore_Riina
[2] https://it.wikipedia.org/wiki/Bernardo_Provenzano
[3] https://it.wikipedia.org/wiki/Gaspare_Spatuzza
[4] https://it.wikipedia.org/wiki/Vittorio_Mangano
[5] https://it.wikipedia.org/wiki/Leoluca_Bagarella
[6] https://it.wikipedia.org/wiki/Matteo_Messina_Denaro
[7] https://www.youtube.com/watch?v=gQx5EpIskHM
[8] https://it.wikipedia.org/wiki/Strage_di_via_Palestro ; https://it.wikipedia.org/wiki/Strage_di_via_dei_Georgofili ; https://it.wikipedia.org/wiki/Attentati_alle_chiese_di_Roma