Si è aperto ieri il 16esimo congresso del Fronte Polisario a Dakhle, il campo profughi a 175 km a sud di Tendouf.
2200 delegati e 370 ospiti stranieri parteciperanno ai lavori del congresso che dovrà delineare la fase futura, dopo a rottura della tregua nel 2020. Si procederà anche all’elezione della direzione del Fronte.
L’attuale segretario e presidente della RASD, Ibrahim Ghali, 73 anni, sarà sicuramente rieletto per una continuità necessaria in questa fase difficile della causa saharawi. Negli ultimi anni si sono avuti sviluppi politici e diplomatici importanti, a partire dal momento del baratto del riconoscimento USA della sovranità marocchina in cambio della normalizzazione dei rapporti tra Rabat e Tel Aviv.
Le strette collaborazioni in materia di sicurezza tra Marocco e Israele hanno portato alla rottura dei rapporti diplomatici tra Algeri e Rabat. Il riconoscimento spagnolo, paese ex coloniale, delle tesi marocchine sulla concessione dell’autonomia, hanno rappresentato un’altra difficoltà diplomatica per il Polisario. L’Onu ha dimostrato il suo fallimento nel far fronte all’affermazione del diritto all’autodeterminazione del popolo saharawi, malgrado i 30 anni di tregua per dare spazio al referendum.