Indicare un porto di sbarco a vari giorni di navigazione alle navi delle Ong che hanno salvato migranti nel Mediterraneo: continua così la politica del governo, deciso a tenerle lontane più a lungo possibile dal teatro di tante tragedie e violazioni dei diritti umani.
Per la Ocean Viking di SOS MEDITERRANEE e la Geo Barents di Medici senza Frontiere, l’indicazione è la stessa: Ancora. Entrambe le Ong contestano questa scelta assurda.
“La Ocean Viking ha chiesto alle autorità italiane un porto sicuro più vicino per sbarcare i 37 naufraghi a bordo. Le cattive condizioni atmosferiche che incontreranno durante il lungo viaggio potrebbero essere un notevole rischio per la loro salute. Il porto di Ancona ci impone una navigazione di 4 giorni. Al suo posto, sarebbe più indicato assegnare uno dei tantissimi porti del Sud, così da garantire lo sbarco dei naufraghi il prima possibile, come da convenzioni marittime internazionali” sostiene su twitter SOS MEDITERRANEE.
La mattina dell’8 gennaio arriva un aggiornamento scoraggiante riguardo alla Ocean Viking: “La nostra richiesta è stata respinta. Le autorità italiane hanno confermato Ancona come porto sicuro, nonostante il meteo molto preoccupante. Quest’ordine va contro l’interesse dei naufraghi e contro il diritto internazionale; inoltre svuota il Mediterraneo di navi di soccorso” riferisce l’Ong.
“L’Italia ci ha appena assegnato Ancona come porto sicuro per lo sbarco delle 73 persone sopravvissute, tra cui 16 minori non accompagnati, che abbiamo soccorso poche ore fa da un gommone sovraffollato e in difficoltà, situato in acque internazionali al largo della Libia. Ci vorranno 3- 5 giorni di navigazione per raggiungere Ancona con il meteo che, secondo le previsioni, peggiorerà significativamente da lunedì” è la denuncia di Medici senza Frontiere sempre su twitter.
Anche in questo caso il governo si è opposto a un reclamo dettato da buon senso e umanità: “Il Ministro dell’Interno ha rifiutato la nostra richiesta di un luogo sicuro più vicino per lo sbarco dei 73 sopravvissuti a bordo della Geo Barents. La nave si sta dirigendo verso nord” ha dichiarato domenica mattina un portavoce di Medici senza Frontiere.
Eppure l’articolo 98 della Convenzione dell’ONU sul diritto del mare del 1982 in caso di soccorso in mare impone all’equipaggio che ha compiuto l’operazione di portare i naufraghi nel porto più vicino dove i loro diritti e la loro sicurezza possano essere garantiti. Per il governo Meloni però svuotare il Mediterraneo di navi di soccorso è più importante del rispetto del diritto internazionale.