Primi salvataggi del 2023 nel Mediterraneo: la notte tra il 1° e il 2 gennaio la nave Geo Barents di Medici senza Frontiere, su segnalazione del Centro di coordinamento del soccorso marittimo italiano, ha salvato 41 persone, tra cui due donne, nelle acque internazionali al largo della Libia. L’operazione è avvenuta al buio e in condizioni difficili, dato che la barca si era rovesciata.
Altre 44 persone sono state poi trasferite sulla nave umanitaria da un mercantile, sempre su richiesta del Centro di coordinamento del soccorso marittimo italiano. Taranto è stato poi indicato come porto di sbarco. Ci vorranno circa due giorni per raggiungerlo. Lo annuncia su twitter Medici senza Frontiere.
Nonostante il presidente Sergio Mattarella abbia firmato il decreto legge che stabilisce un nuovo codice di condotta per le attività di salvataggio in mare, quanto accaduto sembra smentire la proibizione di soccorsi multipli, uno dei punti più controversi e disumani delle nuove disposizioni. Difficile capire cosa succederà quando la nave di Medici senza Frontiere arriverà a Taranto e soprattutto quando i soccorsi si moltiplicheranno.
La Ocean Viking di Sos Mediterranée ha appena lasciato Ravenna, dove ha sbarcato 113 migranti, ma le navi delle altre Ong sono ferme in diversi porti italiani e spagnoli: la Rise Above di Mission Lifeline è ad Augusta, la Life Support di Emergency a Livorno e la ResQ a Napoli, mentre la Seawatch 3 è bloccata a Reggio Calabria dal 17 settembre con l’assurda accusa di aver soccorso troppe persone. La Humanity 1 di Sos Humanity, la Louise Michel, la Open Arms, la Astral e la Sea Eye 4 sono in porti spagnoli, in attesa di ripartire per nuove missioni di salvataggio.