La decisione del Supremo Tribunal Federal giunge fra le tensioni. Nei giorni scorsi sventato un attentato di un sostenitore di Bolsonaro.

In Brasile la validità dei porti d’arma nella regione della capitale Brasilia è stata sospesa per sei giorni nel tentativo di prevenire possibili violenze durante la cerimonia di insediamento del presidente eletto Luiz Inácio Lula da Silva, in programma in città domenica. A deciderlo è stato il massimo organismo della giustizia del Paese sudamericano, il Supremo Tribunal Federal (Stf). La misura è stata emessa pochi giorni dopo che le forze di sicurezza hanno sventato un attentato nei pressi dell’aeroporto della città e hanno arrestato l’ideatore dell’attacco, un sostenitore del presidente uscente Jair Bolsonaro reo confesso.

LA MISURA

Il provvedimento, firmato dal giudice Alexandre de Moraes, valido a partire dal 28 dicembre e fino al 2 gennaio, ha accolto una richiesta del futuro ministro della Giustizia del governo Lula, Flavio Dino. L’affidamento dell’incarico a quest’ultimo è stato annunciato nei giorni scorsi dalla squadra che sta curando il periodo di transizione verso il nuovo esecutivo.

La misura, si apprende dai media locali, è rivolta anche a quelli che in Brasile vengono definiti Cac, ovvero cacciatori, collezionisti e tiratori sportivi, categorie facilitate nell’ottenere il porto d’armi. Il divieto non si applica quindi agli esponenti delle forze di sicurezza. Chiunque verrà trovato a non rispettare l’ordinanza, ha affermato de Moraes, “verrà considerato in flagrante delicto per porto illegale di arma”.

PREVISTA UNA GRANDE FESTA

In occasione della cerimonia di giuramento di Lula, già presidente del Brasile fra il 2003 e il 2011, è stato organizzato anche un concerto. E’ prevista la presenza di decine di migliaia di persone. Nei giorni scorsi il ministero della Giustizia ha autorizzato anche il dispiegamento di unità della cosiddetta Força Nacional de Segurança Pública, che dispone anche di corpi d’elitè specializzati nel controllo dell’ordine pubblico.

In Brasile proteste, blocchi autostradali e attacchi contro le forze dell’ordine da parte dei sostenitori di Bolsonaro si sono iniziati a verificare fin dal giorno dopo la vittoria di Lula al secondo turno delle presidenziali, che si è tenuto il 30 ottobre.

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