Medicina Democratica ha presentato ieri richiesta di accesso civico agli atti amministrativi di Multimedica: vuole vederci chiaro sulla vicenda della premialità aggiuntiva, che Multimedica Spa concede ai propri operatori telefonici, che di fatto “stornano” i cittadini da prestazioni nel servizio sanitario pubblico a quello privato. La storia è nota: gli operatori del call center propongono una prestazione privata a pagamento ai cittadini che, avendo contattato Multimedica per avere una visita con il Servizio Sanitario Nazionale, si sentono rispondere che vi sono lunghe liste d’attesa, spesso di parecchi mesi, se non superiori ad un anno. E se riescono a fissare la prestazione privata e quindi a pagamento, vengono premiati.
Per questo il presidente nazionale Marco Caldiroli, assistito dall’avvocato Francesco Trebeschi, ha formalmente presentato ieri richiesta di accesso civico agli atti amministrativi della società in base all’art. 5, co. 2, D.lgs. 33/ 2013, n. 33: come è noto la vicenda era emersa nel corso della puntata della trasmissione 37 e 2, del 2 dicembre scorso, condotta da Vittorio Agnoletto su Radio Popolare, grazie alla testimonianza di ”Elena”, una operatrice telefonica di Multimedica.
Si sono succedute in questi giorni dichiarazioni, comunicati della stessa società, dei sindacati e la notizia di una indagine voluta dalla Regione con l’invio di ispettori. “Ci attendiamo risposte chiare – ha detto Marco Caldiroli- anche perchè in gioco c’è il diritto alla salute dei cittadini, che corrono il rischio di essere tagliati fuori dal servizio sanitario pubblico con una scusa o con un’altra: vogliamo capire anche se l’indagine riguarderà eventuali altre strutture sanitarie private e se ci saranno interventi sanzionatori”.
Ma c’è anche un altro punto al centro della richiesta di accesso agli atti: Multimedica aveva fatto riferimento a un non meglio precisato incontro sindacale, nel corso del quale le organizzazioni dei lavoratori avrebbero chiesto l’estensione della premialità anche agli operatori del front office: “Su questo – ha detto Vittorio Agnoletto – c’è una smentita e una diffida della RSU di Castellanza, presente ai tavoli CGIL CISL UIL del gruppo Multimedica: chiediamo quindi accesso al verbale dell’incontro, o degli incontri, con i rappresentanti dei lavoratori avvenuti per la presentazione del sistema di premialità”.
Multimedica aveva dichiarato che si trattava di una sperimentazione avviata nello scorso luglio: nella richiesta di accesso agli atti si chiede anche come è stata calcolata e assegnata la suddetta premialità e quali siano stati i risultati, anche sul piano statistico. in relazione agli anni precedenti.