Dopo tre anni ritorna il Summit Mondiale dei Premi Nobel per la Pace. Creato nel 1999 da Mikhail Gorbaciov con il chiaro obiettivo di contribuire alla pace nel mondo attraverso i Premi Nobel per la Pace, da oltre 20 anni è un punto d’incontro per i leader sociali, economici e politici, nonché per i membri della società civile che desiderano partecipare al processo di costruzione della pace.
Il vertice è stato ospitato in città simbolo per la pace come Roma, Parigi, Berlino, Hiroshima, Varsavia, Chicago, Bogotà, Barcellona, Merida. Questa 18^ edizione si tiene a Pyeongchang, nella provincia coreana di Gangwon, sede dei Giochi Olimpici Invernali 2018. Per tre giorni (dal 12 al 14 dicembre) “Stronger Together” (“Più forti Insieme” il titolo di questo Vertice) si concentra sulla creazione di ponti piuttosto che di muri. Si discuterà delle pratiche per alleviare i vari tipi di tensioni e conflitti che gli esseri umani si trovano ad affrontare e promuoverà strumenti per una coesistenza pacifica. Si prevede un’ampia gamma di attività, come tavole rotonde con i Premi Nobel per la Pace, forum, eventi culturali sulla pace. Tra i Premi Nobel presenti, ricordiamo Shirin Ebadi (prima giurista iraniana e prima donna musulmana a ricevere il Premio Nobel) e Tawakkol Karman (attivista per i diritti umani nello Yemen e fondatrice di Women Journalists Without Chains, nota anche come “La madre della rivoluzione”).
In riconoscimento del suo contributo alla pace, PyeongChang sarà dichiarata “Città della Pace”. Il governatore di Gangwon KIM Jin-tae ha dichiarato: “Oggi la pace nel mondo è messa in discussione in molti modi. Nella provincia di Gangwon, nella Repubblica di Corea, che ha vissuto il dolore della divisione del Paese e della guerra, si discuteranno misure pratiche per migliorare la pace dell’umanità”.
La presidente del Segretariato Permanente del Vertice, Ekaterina Zagladina, ha sottolineato “Ci auguriamo che il vertice contribuisca al dialogo sulla pace a livello locale e globale; è stato per molti anni una piattaforma di ispirazione e di proficua collaborazione per persone di diversa estrazione e siamo molto contenti di venire in Corea per la prima volta nella storia del vertice”.
Una parte importante è costituita da un ampio programma per i giovani, “Leading by Example”, che porrà un’enfasi particolare sulla cultura della pace e sul ruolo di costruzione di ponti svolto dai giovani. Quest’anno è prevista la partecipazione di oltre 220 studenti coreani e di tutto il mondo.
Il programma per i giovani continua a esplorare il concetto di PeaceLabs lanciato al precedente vertice di Merida, in Messico, nel 2019. Proposti ogni giorno, i vari PeaceLab sono concepiti per produrre progetti e piani d’azione metodici relativi alla pace globale, che potranno essere attuati a livello di comunità locale dai giovani delegati partecipanti. Oltre ai PeaceLab, come da tradizione, il programma includerà anche una serie di workshop guidati dai Premi Nobel per la Pace e dalle organizzazioni premiate, oltre a quelli condotti da altri leader e attivisti per la pace riconosciuti, come Quinnipiac University, Universidad César Vallejo, The Justice Desk, PeaceJam Foundation, Friendly Wolf, Find Foundation, Gandhi King Foundation, Mondo senza Guerre e senza Violenza), YouTube, Youth For Human Rights, POP Movement, Jornada de Derechos Humanos A.C, Institute for Economics & Peace.
Quest’anno partecipano al programma quasi 80 progetti PeaceLabs. I giovani avranno l’opportunità di presentare i loro progetti sui seguenti temi: pacificazione, sostenibilità, pace e tecnologie, città intelligenti, ecologia, ecc. Al termine del programma, i Premi Nobel per la Pace selezioneranno i 2 migliori progetti (uno internazionale e uno locale) che saranno premiati durante la cerimonia di chiusura del Summit.
Come Mondo senza Guerre e senza Violenza, Rafael de la Rubia e Montserrat Prieto presentano il 13/12 alle ore 15 il seminario “Come dare un senso globale alle piccole azioni per la pace: la Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza”. Nella presentazione è stato inserito anche il percorso che si è creato con l’Università degli Studi di Perugia (fondata nel 1308, uno degli atenei più antichi d’Italia e del mondo) con la partecipazione di David Grohmann (ricercatore e professore aggregato presso il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali. Direttore del Centro di Ateneo per i Musei Scientifici) ed Elisa Delvecchio (professoressa associata presso il Dipartimento di Filosofia, Scienze Sociali, Umane. È referente per l’Ateneo la Rete “Università per la Pace” e per la “Rete Universitaria per i Bambini in Conflitto Armato”).
Galeotto fu un Hibakujumoku di Hiroshima messo a dimora presso il Giardino dei Giusti della Biblioteca di San Matteo degli Armeni di Perugia che ospita, tra l’altro, la Fondazione Aldo Capitini. A giugno si è tenuto un webinar “ Marcia Mondiale, un cammino nelle comunità” con la presenza degli studenti dell’ateneo e Angel Chiessa e Lizett Vaquez (Mondo senza Guerre e senza Violenza). Durante la primavera 2023 si realizzerà il progetto che avrà come punto centrale la regola d’oro della nonviolenza attiva “Tratta gli altri come vorresti essere trattato”. La Nonviolenza Attiva, quella cultura, quello stile di vita che potrebbero essere veramente la forza rivoluzionaria in una società violenta. Tra le figure legate alla Nonviolenza e alla Natura, Matthai Wangari scienziata, ambientalista e attivista keniota. Nel 2004 fu la prima donna africana a vincere il Premio Nobel per la Pace “per il suo contributo alle cause dello sviluppo sostenibile, delle democrazia e della pace”. Fu una delle prime a incentivare la riforestazione nel continente africano fondando nel 1977 il Green Belt Movement.
Rafael de la Rubia e Montserrat Prieto sono stati invitati come MSGV a far parte del Consiglio Accademico del Segretariato Permanente del Summit dei Premi Nobel per la Pace.
Info: www.nobelpeacesummitgangwondo.com/