Evitare una guerra nucleare e una catastrofe umana e ambientale sono le priorità assolute. Per questo ci auguriamo che centinaia di migliaia di persone manifestino con i colori arcobaleno della Pace, in Italia, come nel resto d’Europa e del mondo.
Tuttavia riteniamo necessario sottolineare che chi sceglie PACE E NONVIOLENZA, chi rifiuta la logica della guerra e si propone di creare «le condizioni per avviare negoziati capaci di condurre a soluzioni non imposte con la forza, ma concordate, giuste e stabili», d’accordo con il Papa, non si erge a giudice che condanna, e rifiuta l’interpretazione lineare e semplicistica della struttura vittima-aggressore, per andare a cercare sin dalle origini del conflitto la complessa rete di bisogni, aspirazioni, interessi da ascoltare e comprendere per poter avviare un processo di riconciliazione tra popoli riconoscendo le molteplici responsabilità. Un groviglio di fattori culturali, sociali, religiosi, economici e politici che nel crocevia storico dell’ultimo secolo ha creato muri e irrigidimenti nazionalistici, piuttosto che reciproca accoglienza e co-esistenza nella prima civiltà planetaria della storia.
Alla luce di una rinnovata sensibilità che avanza nella convergenza delle diversità, contro qualsiasi discriminazione e nell’ambizione ad una vita degna, giustizia e progresso per tutte, tutti e tutto sul pianeta, è evidente quanto siano fallimentari e anacronistiche questa guerra, questa polarizzazione NATO-Russia, questo sistema economico e poi politico basato su armi, consumo e fonti non sostenibili e soprattutto che punta all’arricchimento e la selezione di pochi, affamando e privando di progettualità e futuro una percentuale sempre maggiore della popolazione mondiale.
Questo sistema disumano e violento è fallito e nell’ultimo colpo di coda rischia di creare danni irreparabili, per questo è necessario rilanciare con fermezza la necessità di risoluzioni che possano portare realmente e rapidamente a tavoli di negoziato, per arrestare subito la follia della guerra e prima che un incidente o una provocazione di troppo degeneri in un disastro nucleare.
Per questo INVITIAMO TUTTE E TUTTI A IMPEGNARSI A SOSTENERE QUESTE ESIGENZE:
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Cessate il fuoco immediato e ritiro delle forze militari dai territori coinvolti sotto la supervisione ONU e dislocamento dei Corpi Civili di Pace per il monitoraggio del cessate il fuoco, il supporto a tutte le vittime del conflitto e il contributo alle attività di costruzione della pace.
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Stop immediato all’invio di armi e all’aumento delle spese militari, perché una risposta violenta alla violenza non porta la Pace, perché alimentare il conflitto non è mai giustificabile, né creerà le condizioni del dialogo necessarie a raggiungere soluzioni concordate e soprattutto perché LE POPOLAZIONI CIVILI COINVOLTE NON VOGLIONO PIÙ NÉ MORTI NÉ FERITI.
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Ritiro delle sanzioni che solo alimentano una guerra economica che colpisce le popolazioni.
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Impegno concreto dei governi europei per aprire il dialogo nei tavoli diplomatici, aperti a tutte le parti sociali e soprattutto al contributo delle donne nello spirito della Risoluzione ONU 1325 (2000).
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Firma e ratifica del Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari da parte di tutti i governi, ad iniziare da quello italiano e quelli europei.
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Contrastare e risolvere le conseguenze economiche, energetiche, alimentari, migratorie scaturite dalla guerra e dalle speculazioni finanziarie, sollecitando la conversione ecologica ed eliminando a priori ipotesi di gas liquido/rigassificatori e nucleare civile.
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Scioglimento della NATO, un’alleanza che obbliga i Paesi membri ad essere complici delle guerre e degli interessi dell’industria bellica e lotta contro le basi e le servitù militari presenti nel nostro Paese, già troppe volte usate come piattaforma di lancio di guerre in giro per il mondo.
Per sottoscrivere convergenzanonviolenta@gmail.com
L’appuntamento per tutte/i coloro che vorranno sostenere questo appello a CONVERGERE E RILANCIARE è alle 13,00 in Piazza dell’Esquilino per dare l’opportunità a chi può di partecipare all’ASSEMBLEA NAZIONALE PER LA PACE,LA GIUSTIZIA SOCIALE E AMBIENTALE, CONTRO LE DISEGUAGLIANZE E L’ESCLUSIONE alle 11,00 in Piazza Vittorio Emanuele II (www.5novembreinpiazza.it). Invitiamo tutte/i a venire con bandiere della Pace e cartelli che riportino le suddette ESIGENZE.
Iniziativa Convergenza: Fronte Umanista Europe for Peace; La Comunità per lo Sviluppo Umano; W.I.L.P.F. Italia; Mondo Senza Guerre e Senza Violenza; Energia per i Diritti Umani – Onlus; Lista Civica Italiana; Rete Toscana in Movimento; Pressenza – Agenzia stampa internazionale per la pace, la nonviolenza, l’umanesimo e la nondiscriminazione; Tina Napoli (esperta politiche dei consumatori); Marco Palombo (attivista contro la guerra); Giuseppe Bruzzone (obiettore di coscienza); Prime adesioni: ManifestA; Associazione Per i Diritti Umani; Rete Sociale in Movimento; Brigata Pacifista –Roma; Ecoistituto del Veneto Alex Langer; Michele Boato direttore rivista Gaia; ODISSEA, Blog di cultura, dibattito e riflessione diretto dallo scrittore Angelo Gaccione; Gianmarco Pisa (operatore di pace); Elio Pagani (attivista contro la guerra e promotore della ricerca sullo statuto giuridico delle armi nucleari in Italia); Patrick Boylan (attivista contro la guerra e nel comitato Free Assange Italia);Silvia Nocera (Multimage, casa editrice per i diritti umani); Valentina Ripa (attivista per i diritti umani e membro del Direttivo del Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli); Vincenzo Brandi, (Rete NO WAR Roma); Norma Bertullacelli (insegnante pacifista, Ora di Silenzio contro la guerra, Genova); Diego Pertile (amministratore pagina FB No armi in Ucraina – Vicenza); Flavia Lepre (antimilitarista, Napoli); Silvia Galiano ( Silvia Galiano, attivista eco-femminista di Catanzaro); Ireo Bono (medico attivista contro la guerra); Bruna Bianchi (scrittrice, ex Docente di Storia delle donne e Storia del pensiero politico e sociale contemporaneo all’Università Ca’ Foscari di Venezia); Annapina Ciminelli; Federico Zenga; Rita Venturi; Gianfranco Attanasio; Giovanni Bonomo – Centro Culturale Candide; Beppe Pavan; Giuliana Barone; Alessandra Cangemi (giornalista, Milano); Moreno Biagioni – Comitato “Fermiamo la guerra” di Firenze; Maria Grazia Campari – Firenze; Cesara Degliana; Emanuele Negro, fisico, obbiettore di coscienza, attivista ambientale; Pilar Castel- performer; Maria Teresa Norero; Sergio De Cristofaro; Augusto Cacopardo (docente di antropologia della violenza, Università di Firenze); Mario Cucchi.