Ricercatori ed accademici di Scientist Rebellion Italia continuano il loro sciopero della fame in solidarietà alla campagna di Ultima Generazione “Non mangio carbone”. Mentre Gianluca Grimalda (ricercatore confermato presso l’Istituto per lo studio dell’economia mondiale all’Università di Kiel) inizia oggi il suo ultimo giorno di digiuno solidale, Guido Occhipinti, dottorando in oceanografia all’Università di Trieste, inizia oggi il suo digiuno solidale di un giorno.
La campagna di Ultima Generazione, iniziata il 3 settembre, richiede ai leaders dei maggiori partiti politici italiani (1) di impegnarsi, entro un mese dal loro insediamento al governo, ad interrompere la riapertura delle centrali a carbone dismesse e a cancellare il progetto di nuove trivellazioni per la ricerca ed estrazione di gas naturale; e (2) Accettare un incontro pubblico per discutere della crisi climatica e sociale e della necessità di attivare immediatamente 20 GW di eolico e solare ogni anno. La classe politica è tuttavia rimasta indifferente a tali richieste. L’appello ad un incontro pubblico non è stato raccolto e, sulla base di uno studio di Greenpeace Italia e dell’Osservatorio di Pavia sui media, i politici coinvolti in dibattiti in televisione, online, e su Facebook, hanno citato l’emergenza climatica solo nello 0,5% delle loro dichiarazioni.
Per queste ragioni, i membri di Scientist Rebellion Italia hanno deciso di unirsi all’azione di Ultima Generazione in coincidenza con le elezioni politiche. Gianluca Grimalda si dice terrorizzato per il sempre più evidente collasso climatico. “Chiediamo al prossimo governo un’accelerazione decisa sulla transizione verso l’energia rinnovabile, che è oggi largamente più efficiente e meno costosa di quelle fossili. Vediamo con estrema preoccupazione le parole del leader della Lega Matteo Salvini, che dice di voler sottoporre a referendum la delibera dell’Unione Europea sulla proibizione della produzione di automobili con motore a scoppio dal 2035. Questo è un segnale che anche le minime richieste da parte dell’UE di decarbonizzazione potrebbero essere disattese dal prossimo governo.
Abbiamo vissuto in Italia la peggiore siccità degli ultimi 70 anni e subito dopo una delle alluvioni più dannose mai registrate. Secondo un rapporto di Legambiente, abbiamo avuto 231 eventi meteorologici estremi in Italia nel solo 2022, un numero più alto degli eventi registrati mediamente su tutto l’anno nel decennio precedente. Tali eventi estremi non sono un’emergenza, non sono la nuova normalità, ma sono l’inizio di una traiettoria climatica che peggiorerà ogni anno, se non recidiamo la nostra dipendenza dall’energia fossile. Ciò che stiamo vedendo accade con un aumento delle temperature di 1.2°C rispetto ai livelli pre-industriali. Immaginiamo cosa succederà quando varcheremo gli 1.5°C nel prossimo decennio ed i 2.7°C al termine di questo secolo. Ci avviciniamo verso un inferno climatico.”
Scientist Rebellion Italia fa proprie le richieste di Ultima Generazione e fa notare che, al momento, l’85% del consumo totale di energia in Italia deriva ancora da fonti fossili. Secondo il Piano per la transizione ecologica del Governo italiano, l’energia rinnovabile nel consumo di elettricità dovrebbe aumentare dall’attuale livello di 55,5 GW a 130 GW entro il 2030 e 171 GW entro il 2050. Ciò comporta un tasso annuo di crescita della capacità di energia rinnovabile del 9%, che è molto al di sopra del tasso effettivo osservato nel 2019 (2,18%) e nel 2020 (1,30%). Tale piano è in ogni caso troppo timido. Secondo il Tyndall Report e le elaborazioni di Climate Analytics, l’obiettivo di raggiungere lo “zero netto” di emissioni (cioè al netto delle operazioni di cattura del diossido di carbonio dall’atmosfera) entro il 2050 non è compatibile con l’obiettivo di contenere l’aumento delle temperature al di sotto degli 1.5°C. È invece necessario raggiungere lo zero assoluto (cioè escludendo le operazioni di cattura del diossido di carbonio, data l’incertezza sul loro reale impatto) già nel 2030. Inoltre, i governi italiani non hanno ancora approvato un piano nazionale di adattamento al surriscaldamento globale, a differenza di altri Paesi come il Regno Unito.
“Non esiste un momento migliore per la transizione verso le rinnovabili di quello attuale, in cui le bollette trainate dai prezzi del gas hanno raggiunto livelli esorbitanti.”, dice ancora Guido. “Invece il governo italiano d’accordo con ENI decide di intrappolarci nel gas, il cui contenuto climalterante è pericolosamente alto. Come dice il Segretario Generale dell’ONU Antonio Guterres, rimanere ancorati al fossile è una follia morale ed economica.” Gianluca racconta che dopo una prima giornata in cui ha avvertito nausea, febbre ed affaticamento, il suo corpo si è assestato. “Sono pronto a riprendere il mio digiuno e portarlo avanti ad oltranza in futuro”, conclude.
Scientist Rebellion è una rete internazionale di scienziati, ricercatori, studenti, e simpatizzanti, che intraprende azioni non-violente di disobbedienza civile per denunciare la gravità del surriscaldamento globale. Più di 1000 membri di Scientist Rebellion hanno partecipato all’ultima campagna internazionale in 28 Paesi, in coincidenza della pubblicazione dell’ultima parte del sesto rapporto dell’International Panel on climate Change.