“Esprimiamo il nostro più vivo cordoglio per la scomparsa di Paola Armellini, avvenuta ieri a Roma. Una “madre coraggio” che è riuscita ad ottenere il riconoscimento delle responsabilità penali per la morte sul lavoro del figlio Matteo Armellini, un “rigger”, operaio “arrampicatore”, ucciso nel crollo del palco per il concerto di Laura Pausini il 5 marzo del 2012 a Reggio Calabria”, ha dichiarato Lalla Krusciovas Quinti, portavoce della Sezione Vittime sul Lavoro di Medicina Democratica.
La tragedia di Matteo, 31 anni appena, e la lotta incessante di sua madre Paola, durata ben nove anni, hanno contribuito a far emergere il sistema nebuloso e intricato che stava dietro le quinte del mondo dello spettacolo, senza norme precise e delicate sulla sicurezza con appalti e catene di subappalti fino a lavoratori irregolari . “E’ anche grazie al suo impegno – ha dichiarato Marco Caldiroli, Presidente nazionale di Medicina Democratica – e alla lotta dei lavoratori che sono stati ottenuti significativi miglioramenti come il Decreto Palchi del 22.07.2014 (Ministero del Lavoro-Salute), che ha in parte esteso la normativa di sicurezza prevista per i cantieri anche agli spettacoli e alle fiere, prima non normate, con specifiche misure di sicurezza chiarendo le responsabilità in materia per i diversi soggetti committenti inclusi”.
Una battaglia tutt’altro che conclusa, visto il ripetersi di tragedie sul lavoro in questo settore come l’infortunio mortale del 4.06.2022 alla Fiera di Rho Pero (Milano), dove perse la vita durante un lavoro in quota un operaio di 64 anni.
Ma resta esemplare la battaglia instancabile di Paola Armellini conclusa con sentenza definitiva in Cassazione il 23.03.2021 di conferma delle condanne per omicidio colposo per i responsabili, dopo 40 udienze processuali nel Tribunale di Reggio Calabria, a cui lei non è mai mancata. Questo il riepilogo delle condanne: Ferdinando Salzano, rappresentante del committente dei lavori di allestimento del palco “F&P Group”, un anno e otto mesi; il progettista Franco Faggiotto, tre anni e sei mesi; Sandro Scalise ,coordinatore della sicurezza per i lavori di costruzione della struttura, tre anni; prescritto invece il reato per Pasquale Aumenta, responsabile della Italstage, società addetta alla costruzione del palco, e per Marcello Cammera, ex responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Reggio, per i quali rimangono confermate le condanne per il reato di crollo.
“Mamma Paola – ha aggiunto Lalla Krusciovas Quinti – mi ha insegnato a non avere paura di andare avanti nei processi: Bisogna lottare purché le cose non si ripetano e informare di non arrendersi…le nostre storie di lotte nelle aule dei tribunali bisogna raccontarle ed essere d’esempio per chi viene dopo.… Così diceva e così continueremo a fare nei tanti processi in cui MD è parte civile “.
E il 27/11/2020 a Verona morì un altro operaio ad alta quota, che caso strano caso lavorava per Italstage…