Lucetta Scaraffia, editorialista de La Stampa, a Mezz’ora in Più dell’Annunziata, ha definito il programma elettorale di Unione Popolare “una favola che piace molto ai bambini”
Cancellato, direttore di Fanpage, ha chiesto a de Magistris la consistenza economica delle misure contenute nel programma. Il capolista di UP non è arrivato preparato, se proponi un programma dovresti avere “sull’unghia” costi e coperture.
E’ tuttavia anche vero che i Ministri verificano con i tecnici ministeriali e di bilancio costi e coperture di una decisione politica che influisca sui conti; è altrettanto vero che l’esperienza ci insegna che ove ci sia volontà politica, le coperture si sono sempre trovate.
Mentre Cancellato ha fatto una domanda, lecita – i giornalisti fanno domande – la Scaraffia ha fatto un’affermazione, un’affermazione politica. Non solo, ha fatto un’affermazione di indirizzo politico: è di tutta evidenza che politiche di riduzione della forbice sociale, di sostegno alle fasce più deboli, di riqualificazione della scuola pubblica, della sanità pubblica, perfettamente in linea con l’art. 53 della Costituzione, sono considerate da un’editorialista del gruppo GEDI – di cui Exor, società nella quale John Elkan è Amministratore Delegato e Andrea Agnelli è Direttore non esecutivo, ha una quota di riferimento – “una favola“.
La Scaraffia è un’opinionista (editorialista) de La Stampa, ma era quella la sede per esprimere opinioni? Domanda alla quale l’Annunziata dovrebbe rispondere.
L’Istat certifica che la povertà è ai massimi storici e non accenna a diminuire, chi è entrato nella fascia di povertà non riesce ad emergerne; che “Per la povertà relativa l’incidenza sale all’11,1% (da 10,1% del 2020) e le famiglie sotto la soglia sono circa 2,9 milioni (2,6 milioni nel 2020)“, che quindi il numero di persone nella cosiddetta “fascia grigia”, quella che, nonostante un reddito, davvero fatica quotidianamente, quella sotto la soglia di dignità, continua a salire.
Si evince che, per la Scaraffia, chi crede nell’urgenza di politiche che vadano nella direzione dell’equità sociale è un bambino che crede alle favole. Ha poi affermato: “La politica di togliere ai ricchi per dare ai poveri è stata molto spesso anche presentata: perché non è mai riuscita?”.
La risposta è semplice: perché non c’è mai stata la reale volontà politica. Qui il pensiero va inevitabilmente al PD, che Letta definisce “sinistra di governo”. Questa è la “mela avvelenata”, questa definizione sottende che se vai al governo certe politiche radicate nel sentire e nella cultura della sinistra sono impossibili da attuare.
Resta da capire se un partito che una volta al governo non applica politiche di sinistra possa essere definito di sinistra, al di là di qualunque aggettivo, o eufemismo, con il quale questo partito coniughi la parola sinistra nell’autodefinirsi. De Magistris ha infatti dichiarato: “Diamo innanzitutto per scontato che il PD non è un partito di sinistra“.
Questo siparietto della Scaraffia, andato peraltro in onda in diretta nazionale, ha finalmente messo le carte in tavola, il messaggio è chiaro: non credete alle favole, per i poveri, per i lavoratori, per la classe media, ormai non più tale, non c’è storia.
Robin Hood è una favola: giustizia sociale, diritti, pace sociale non lo sono, lo abbiamo più volte detto.
C’è da chiedersi se non sia davvero il caso che Robin Hood diventi realtà.