Il 22 dicembre 2021, il parlamento cubano ha approvato il nuovo Codice della Famiglia, ed in seguito si è attivata, tra i mesi di febbraio e aprile 2022, la consultazione popolare che si è contraddistinta per l’alto contenuto democratico. È stata svolta per mandato della Costituzione della Repubblica come un vero e proprio esercizio di partecipazione diretta che ha consentito alle persone di apportare le proprie opinioni, criteri e raccomandazioni alla Commissione di Redazione del progetto del Codice della Famiglia. La versione 25 del Codice è diventata una proposta più solida in quanto frutto della sovranità popolare e riflette l’essenza rivoluzionaria, la tutela dei diritti civili e la garanzia della giustizia sociale.
Un ruolo centrale nell’avanzare la riforma lo ha giocato Mariela Castro, figlia dell’ex presidente Raúl e della femminista Vilma Espín, deputata e direttrice del Cenesex, il Centro Nazionale di Educazione Sessuale intorno al quale si aggrega il movimento LGBTQ+ cubano. Da anni promotrice dei diritti di donne, omosessuali e persone transgender, nel 2008 Mariela ha organizzato il primo Pride all’Avana e nel 2014 ha votato contro una legge antidiscriminazione che proteggeva l’orientamento sessuale ma non l’identità di genere.
Nel 2019 il nuovo governo di Miguel Díaz-Canel aveva avviato riforme economiche e istituzionali culminate in una nuova costituzione, su cui Mariela Castro si è spesa attivamente per includere i diritti LGBTQ+. Orientamento sessuale e identità di genere hanno ora una tutela di rango costituzionale ed è stata eliminata la definizione eterosessuale di matrimonio ma, sotto la pressione delle chiese evangeliche, è stato demandato alla legge ordinaria il compito di estenderlo alle coppie omoaffettive.
Yamila González Ferrer, vicepresidente dell’Unione nazionale dei giuristi di Cuba, afferma che questa proposta di cambiamento consentirebbe molto di più che la sola autorizzazione del matrimonio tra persone dello stesso sesso: “Il codice – ha affermato – se passasse al referendum proteggerebbe tutte le espressioni della diversità familiare e il diritto di ogni persona a costituire una famiglia coerentemente con i principi costituzionali di pluralità, inclusione e dignità umana”.
Come ha evidenziato Oscar Silvera Martínez, Ministro della Giustizia, nel suo intervento davanti ai deputati dell’Assemblea Nazionale: “Siamo in presenza di un Codice che è a beneficio di tutti, che dimostra la sua natura inclusiva, protettiva ed egualitaria, che non regolamenta modelli familiari rigidi o precostituiti, e permette di risolvere i conflitti che si verificano, ed esercitare i diritti riconosciuti in materia, tenendo conto delle caratteristiche, delle situazioni e delle possibilità di ciascuno”.
È una norma moderna che offre soluzioni ai problemi attuali dell’innovazione scientifica interdisciplinare. La ministra ha ricordato che, secondo i dati diffusi dal Consiglio Elettorale Nazionale, la “consultazione popolare è stata un esercizio pieno, legittimo, interattivo, democratico, volontario ed espressione della partecipazione popolare al processo decisionale”.
A questo processo ha partecipato il 93% su un totale di 8.535.742 elettori coinvolti; si sono tenute 79.192 riunioni, di cui 1.159 all’estero, e sono state elaborate 434.860 proposte. In tal senso, il 61,96% delle proposte avanzate è favorevole al Codice della Famiglia.
In sintesi, la versione 25 è il risultato della modifica del 49,15% di tutto il contenuto del precedente progetto di legge sottoposto a consultazione popolare, a cui si aggiungono i risultati delle consultazioni specialistiche che hanno portato altrettanti cambiamenti importanti.
Il progetto del Nuovo Codice darebbe anche ai bambini una maggiore partecipazione alle decisioni che li riguardano, amplierebbe i diritti dei nonni, consentirebbe accordi finanziari prima del matrimonio. Come spiegato dal Ministro, tra gli aspetti fondamentali che mutano nell’attuale versione vi sono il riconosciuto esplicito del diritto alla cura, viene ampliata la tutela dell’infanzia e dell’adolescenza, viene rafforzata la tutela contro la discriminazione di genere e la violenza domestica, mentre viene estesa la possibilità di sporgere denuncia a chiunque sia a conoscenza di questi fatti. Sono state altresì definite le modalità di canalizzazione delle violazioni dell’obbligo legale di fornire gli alimenti e vengono delineate le cause della cessazione di tale obbligo con le dovute eccezioni. Altre modifiche mirano a chiarire la definizione di gestazione solidale e la sua distinzione dai presupposti che generano la multi-genitorialità.
Questi contenuti e queste decisioni sono stati possibili grazie all’enorme mobilitazione dell’organizzazioni di base che operano nella società cubana e che permettono il funzionamento della democrazia socialista di base, tanto ostile al mondo occidentale a trazione atlantista. Questo immenso processo decisionale che ha coinvolto tutta la società cubana vedrà il suo apice domenica 25 settembre 2022, tra le 7 del mattino e le 6 del pomeriggio, quando si terrà sul territorio nazionale cubano il referendum popolare sul Codice della Famiglia e una settimana prima si svolgerà all’estero. Nel quesito verrà chiesto agli elettori se condividono l’approvazione del Nuovo Codice di Famiglia. Homero Acosta Álvarez, segretaria dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare, ha affermato che per questo processo viene mantenuta la natura del voto libero, uguale, diretto e segreto degli elettori, aggiungendo: “La decisione di oggi è una decisione storica. Per la prima volta nella sua storia costituzionale, Cuba approva l’effettivo esercizio di un referendum legislativo. Con questo passaggio il Paese si inserisce nei pochissimi Paesi che hanno sviluppato questa istituzione di democrazia diretta”.
Avranno diritto di voto, come stabilito dalla Costituzione nei processi elettorali, tutti i cittadini che avranno compiuto i 16 anni di età nel giorno del referendum, ad eccezione di quelli impediti dalle circostanze previste dalla Magna Carta e dalla Legge. Acosta Álvarez ha riferito che l’altra questione rilevante nella proposta del Consiglio di Stato è nella definizione che questo Codice sarà considerato definitivamente approvato se riceverà la maggioranza dei voti favorevoli (SI) dei voti validi espressi dagli elettori: ovvero più del 50% dei voti validi espressi alle urne.