L’Italia sprofonda al 73°posto della libertà di stampa, nella classifica stilata dall’ONG Reporter Senza Frontiere (RSF).
Nell’ultimo anno all’interno di questa classifica il nostro paese ha perso ben 24 posizioni su cui hanno pesato In particolare, il fenomeno ormai dilagante delle querele per diffamazione sporte ai giornalisti e l’aumento delle minacce e delle intimidazioni di stampo mafioso.
Come riportato da RSF “ Nel 2014 in Italia la condizione dei giornalisti è peggiorata drammaticamente a causa di una grande ondata di attacchi alle loro proprietà, in particolare prese di mira le automobili. Si contano anche 43 casi di aggressione fisica e 7 casi di attacchi incendiari su case e automobili che sono stati segnalati nel corso dei primi 10 mesi del 2014. Aumentati a dismisura anche le querele ingiustificate per diffamazione passate da 84 a 129 sempre nei primi 10 mesi del 2014.”
Significativo anche il dato che la maggior parte di queste cause, sporte ai danni dei giornalisti, si sono poi rivelate ingiustificate e senza fondamento, costituendo di fatto una vera e propria forma di censura e di intimidazione.
Se si guarda con attenzione questa classifica della libertà di stampa, diventa deprimente osservare che siamo di gran lunga dietro a paesi come Malawi, Botswana, Nuova Guinea le cui democrazie sono più che traballanti e da quest’anno persino la Moldavia ci è passata avanti.