Mentre in Italia, nonostante l’affossamento del DDL Zan, questo mese si festeggia il Pride Month, con 900 mila persone a Roma, in Brasile nel 2021 le morti violente di persone Lgbtq+ hanno registrato una impennata al rialzo del 33,3% rispetto all’anno precedente. Questo dato emerge dal dossier “Morti e violenza contro Lgbti+ in Brasile”, preparato dall’omonimo Osservatorio nato dalla collaborazione tra Happens arte e politica lgbti+, Associazione nazionale travestiti e transessuali (Antra) e Associazione brasiliana lesbiche, gay, bisessuali, travestiti, transgender e intersessuali (Abglt) e pubblicato nel Maggio del 2022. Questo studio è stato realizzato grazie alla creazione di un database dove sono stati inseriti dati provenienti dai giornali, siti e social network. Purtroppo le istituzioni brasiliane non riconoscono il “genere” nelle statistiche di violenza, e questo crea una difficoltà nella raccolta dei dati e indebolisce l’elaborazione di politiche pubbliche specifiche volte a risolvere il problema. All’interno del dossier si può leggere: «Sebbene questo numero rappresenti già una grande perdita in termini di vite umane per persone che diventano vittime a causa della loro identità di genere e/o dell’orientamento sessuale, possiamo presumere che questi dati siano ancora sottostimati in Brasile»1. Inoltre nel dossier viene riportato che:

«lo scenario generale della violenza contro questa popolazione è cambiato poco in relazione alle misure efficaci di contrasto alla Lgbti-fobia da parte dello Stato. Anche in uno scenario in cui abbiamo ottenuto notevoli risultati con la magistratura, percepiamo la ricorrente inerzia del legislativo e dell’esecutivo nell’affrontare la Lgbti-fobia, che continua causare un aumento di vittime e rimane radicata nello Stato e in tutta la società»2.

In totale si attesta che in Brasile ci siano state, 316 morti violente di lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuali (Lgbti+) nel 2021, mentre l’anno precedente erano 237, quindi con un aumento delle morti del 33,3% rispetto al 2020. Nel corso del 2021 la principale causa di morte nella comunità Lgbti+ è stata l’omicidio (262), corrispondente all’82,91% dei casi, seguito da suicidio (26), pari all’8,23% delle morti, e rapina (23), pari al 7,28 per cento. La maggioranza degli omicidi è stata perpetrata per accoltellamento, 91 casi, pari al 28,8% del totale, o con uso di armi da fuoco, in 83 casi (26,27%), ma in 20 casi (6,33 per cento) la morte è avvenuta per pestaggio, mentre in 10 casi (3,16%) per strangolamento. In Brasile nel complesso sono state trovate 26 diverse cause di morte per Lgbti+. Per quanto concerne i suicidi, il dossier dimostra come il maggior numero di casi si è verificato tra travestiti e donne trans, pari al 38,46% (10 persone), e uomini gay, con il 30,77% del totale (8 persone). Gli autori del dossier spiegano che questo risultato: «mostra possibili danni causati dalla fobia Lgbti strutturale, che incide in modo significativo sulla salute mentale delle persone e può portare a sofferenze intense o addirittura a togliersi la vita da parte di persone in situazioni di vulnerabilità»3.

Per quanto riguarda le vittime in 9 casi su 10 si tratta di omosessuali o donne trans. Costoro infatti rappresentano il 90,5% delle vittime. Nello specifico i primi con 145 morti, costituiscono il 45,89%, mentre le seconde rappresentano il 44,62%, con 141 morti. Invece le donne lesbiche con 12 morte costituiscono il 3,80%, mentre gli uomini transessuali il 2,53%, con otto morti. L’età delle vittime è compresa tra i 13 e i 67 anni, ma la maggioranza dei decessi ha visto come vittime giovani fra i 20 e i 29 anni (96 casi, pari al 30,38% del totale) e fra i 30 e i 39 anni (68 casi, pari al 21,52%), mentre undici delle vittime erano adolescenti di età compresa fra 13 e 17 anni. Per quanto riguarda la suddivisione geografica, le regioni del Nord-est e del Sud-est hanno registrato 116 e 103 morti violente, mentre nella regione Centro-ovest sono state registrate 36 morti, 32 nella regione Nord e 28 in quella del Sud. Gli stati con la maggioranza dei decessi sono stati San Paolo (42), Bahia (30), Minas Gerais (27) e Rio de Janeiro (26).

Il dossier in portoghese può essere consultato al seguente link: https://www.cartacapital.com.br/wp-content/uploads/2022/05/Dossie-de-Mortes-e-Violencias-Contra-LGBTI-no-Brasil-2021-ACONTECE-ANTRA-ABGLT-1.pdf

 

 

Fonti: https://www.osservatoriodiritti.it/2022/06/01/lgbtq-brasile/; https://www.labottegadelbarbieri.org/lgbtq-brasile-morti-violente-su-del-33-in-un-anno/; https://roma.repubblica.it/cronaca/2022/06/11/news/pride_roma_2022_diretta-353409539/; https://luce.lanazione.it/attualita/pride-month-2022/

1 Cit da: https://www.osservatoriodiritti.it/2022/06/01/lgbtq-brasile/

2 Ibidem

3 Ibidem