In Cina questo 4 giugno non è stata permessa nessuna commemorazione pubblica per il 33 anniversario della sanguinosa repressione di piazza Tienanmen a Pechino, (nella quale secondo i documenti interni cinesi morirono almeno 10 mila persone)1. Quel giorno il regime comunista inviò carri armati e truppe per reprimere i manifestanti pacifici, (molti dei quali erano giovani studenti), che avevano occupato per settimane l’iconica piazza della capitale chiedendo un cambiamento politico. Nella Cina continentale (quindi anche Pechino), era proibita ogni tipo di commemorazione fin dal 1990, ma la città di Hong Kong negli anni era riuscita a resistere. Infatti ogni anno, dal 1990 al 2019, la popolazione di Hong Kong ha sempre assolto al dovere della memoria organizzando ogni 4 giugno al Victoria Park una monumentale veglia di commemorazione. Migliaia di candele hanno illuminato la notte per 30 anni di fila, risvegliando le coscienze e impedendo al mondo ma soprattutto alla stessa Cina di dimenticare come il governo comunista avesse massacrato il suo stesso popolo pur di non concedergli un briciolo di libertà e democrazia. Dal 2020 però col pretesto della pandemia Covid-19, le commemorazioni sono state annullate. Subito dopo è entrata in vigore la draconiana legge sulla sicurezza nazionale, che ha reso Hong Kong un deserto dei diritti umani proprio come la Cina continentale, dove ogni tentativo per chiedere alle autorità di riconoscere il loro operato e di risponderne non è servito a niente. Chi disobbedì al divieto di riunirsi, nel 2020, è stato condannato al carcere. Nuove condanne sono state comminate dai tribunali nel 2021, gli organizzatori della veglia (da Lee Cheuk-yan a Chow Hang-tung) sono stati incarcerati, mentre l’Alleanza di Hong Kong (organizzatrice dell’evento) è stata sciolta. Ma nonostante questo la Chiesa cattolica ha sfidato il regime comunista organizzando numerose Messe per ricordare le vittime.

Quest’anno invece l’accesso al Victoria Park è stato chiuso, per paura che i singoli cittadini si sarebbero riuniti anche solo in piccoli gruppi per accendere una candela, e le messe sono state abolite al fine di evitare conseguenze legali per i sacerdoti e i fedeli, soprattutto dopo l’avvertimento arrivato con l’arresto del cardinale novantenne Joseph Zen. Ogni possibile richiamo alla memoria è stato cancellato dal governo comunista di Pechino, infatti: la “Colonna della vergogna”, eretta a memoria delle vittime nell’Università di Hong Kong, è stata sradicata dal suo piedistallo; le riproduzioni della Dea della democrazia, la statua eretta nella piazza di Pechino dagli studenti nel 1989, sono sparite dall’Università cinese di Hong Kong e dall’Università cittadina di Hong Kong; l’ateneo Lingnan ha invece rimosso un bassorilievo commemorativo; il Museo del 4 giugno, che raccontava la storia del massacro e raccoglieva cimeli e testimonianze storiche è stato chiuso per sempre, e la sua versione digitale non è più accessibile in Cina; inoltre almeno 29 libri su Piazza Tienanmen sono stati ritirati dagli scaffali.

Tuttavia nonostante questa terribile repressione c’è ancora chi non si arrende riuscendo a tenere accesa una piccola fiammella di speranza. Infatti gli studenti dell’Università cinese di Hong Kong – come testimonia l’account instagram @finding_mannenoi – hanno riempito l’ateneo di piccole statue, alte appena 10 centimetri, della Dea della democrazia, lasciando a fianco di ciascuna questo messaggio: «Congratulazioni, hai trovato questa piccola Dea della democrazia! Portala a casa e non dimenticare che cosa rappresenta!»2.

Luna (nome di fantasia), studentessa e organizzatrice dell’originale caccia al tesoro, ha rilasciato queste dichiarazioni ai media: «È una sorta di ribellione. L’Università ci ha derubati della nostra statua, così abbiamo deciso di farne una nostra versione e di rimetterla al suo posto. Per noi la Dea della democrazia ha un significato politico, ma soprattutto emotivo»3.

Fino a due anni fa ad Hong Kong si sarebbero tenute delle regolari commemorazioni, ora non è più possibile ma la speranza sopravvive.

 

Fonti: https://www.amnesty.it/a-hong-kong-nessuna-veglia-per-il-massacro-di-pechino-di-33-anni-fa/; https://www.tempi.it/piazza-tienanmen-33-anni-dopo-una-piccola-speranza-sfida-la-censura-del-massacro/; https://www.agenzianova.com/news/hong-kong-alta-tensione-e-arresti-durante-lanniversario-di-piazza-tienanmen/; https://www.rainews.it/articoli/2022/06/anniversario-di-tienanmen-pechino-blindata-hong-kong-vietate-veglie-studenti-6bf30705-0788-408a-a495-9ba5fdce7e0e.html

 

 

1 https://www.tempi.it/piazza-tienanmen-33-anni-dopo-una-piccola-speranza-sfida-la-censura-del-massacro/

2 Ibidem

3 Ibidem