Quello che è successo nei dieci giorni che hanno seguito la vittoria elettorale di Syriza in Grecia ricorda la storia del Re Nudo, sempre attualissima: nella favola per paura di apparire stupidi il re, i suoi ministri, i dignitari e tutti i sudditi dichiarano di vedere dei bellissimi vestiti che in realtà non esistono, mentre i truffatori che hanno finto di confezionarli vengono ricoperti di ricchezze e onori, finché un bambino ha il coraggio e l’innocenza di esclamare: “Ma il re è nudo!” e a poco a poco tutti lo imitano.
In Europa per anni è successa la stessa cosa: partiti, governi e mass-media hanno sostenuto le spietate misure di austerity imposte dalla Troika ai PIIGS e in particolare alla Grecia come se fossero l’unica strada da percorrere, fingendo di non vedere le disastrose conseguenze sociali prodotte da tagli e licenziamenti.
Poi, appena dopo la vittoria, il premier greco Alexis Tsipras e il suo Ministro delle Finanze Yanis Varoufakis hanno dichiarato senza mezzi termini che si rifiutavano di collaborare con un organismo privo di legittimità come la Troika, responsabile della situazione disastrosa in cui si trova il loro paese. Hanno cominciato un giro nelle capitali europee in cerca di sostegno per una nuova politica che metta al centro le necessità della gente e non i dettami di istituzioni che nessuno ha eletto… e come nella favola la rottura di un tabù ha prodotto le prime increspature in uno stagno fino a quel momento immobile.
Si è cominciato a parlare di un possibile scioglimento della Troika, il presidente della Commissione Europea Junker ha accolto a braccia aperte Tsipras e perfino Obama ha ammesso che non si può spremere all’infinito un paese sempre più povero … Resta da vedere come andrà l’incontro di Varoufakis con il Ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, un vero falco, ma intanto quelli che finora godevano di un’autorità indiscussa cominciano a essere additati come i responsabili di mostruosità quali l’aumento della mortalità infantile in Grecia. Non era certo un dato nascosto, ma ora che il nuovo governo greco lo ha portato alla ribalta non si può più far finta di niente.
Non bisogna illudersi: gli abbracci, i sorrisi e le strette di mano a Tsipras e Varoufakis sono probabilmente dettati dal calcolo e dall’ipocrisia di chi mette in pratica il motto gattopardesco “cambiare tutto perché non cambi niente”. Tocca ai movimenti e ai partiti anti-austerity sostenere gli sforzi di Syriza e costruire un’alternativa a livello europeo allo spietato dominio delle banche, della finanza e dei governi a loro asserviti. Per questo bisognerà unire molte voci a quella di chi, come il bambino della favola, ha osato gridare una verità che ora nessuno potrà più ignorare.