Il nuovo Ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis ha annunciato giovedì che il governo in carica non tratterà più con i rappresentanti della “Troika” (Fondo Monetario Internazionale, Banca Centrale Europea, Commissione Europea), ritenuti i veri responsabili delle misure oppressive dettate dall’austerità, di cui il paese ha sofferto le conseguenze negli ultimi 5 anni. Al contrario la Grecia ha intenzione di svolgere negoziati bilaterali con ognuna delle parti interessate.
E’ stato anche annunciato che il paese non adotterà un ulteriore prolungamento del programma di salvataggio concordato dalla Troika con il precedente governo. Ciononostante la Grecia ambirebbe a negoziare una riduzione consistente del suo debito pubblico.
Il Ministro delle Finanze olandese Jeroen Dijsselbloem, che è a capo dell’ EuroGruppo dei Ministri delle Finanze della U.E., con aria visibilmente contrariata ha asserito: ”Capisco che il popolo greco abbia dovuto affrontare parecchie difficoltà. In ogni caso sono stati fatti molti passi avanti ed è importante non perdere i progressi fino ad ora ottenuti. Noi tutti vogliamo che la Grecia riguadagni prima possibile la sua indipendenza economica, ma è anche di estrema importanza che la Grecia non esca dal percorso di recupero economico. Il giusto modo di procedere non sarà quindi intraprendere azioni unilaterali, ignorando i precedenti accordi”.
Varoufakis ha inoltre aggiunto:” Il nostro primo atto di governo non sarà quello di respingere la base delle contestazioni a questo programma attraverso la richiesta di estenderlo. Rispettiamo le istituzioni, ma non abbiamo intenzione di collaborare con quella commissione”.
Il cambiamento avviene proprio all’indomani delle elezioni di domenica scorsa, in cui si è formato ad Atene un governo anti-austerity, che ha immediatamente interrotto qualsiasi apertura verso ulteriori privatizzazioni richieste dalla Troika.
Traduzione dall’inglese di Paola Mola