Signor Presidente, con questo ordine del giorno sottoscritto da consiglieri della maggioranza, ma anche dell’opposizione, si vuole portare l’attenzione sul Trattato Transatlantico per il commercio e gli investimenti (TTIP) i cui negoziati tra USA ed UE sono iniziati nel 2013 e si dovrebbero concludere entro il presente anno.
Di questo fantomatico TTIP pochi hanno sentito parlare anche tra le persone interessate ed impegnate nelle vicende politiche. E questo silenzio, questa opacità dietro le quali si nascondono le trattative in corso è già un indice di pericolosità, perché quando i cittadini vengono tenuti all’oscuro di decisioni che li riguardano significa che c’è qualcosa che non funziona a livello della tanto decantata “democrazia”.
Ma veniamo al contenuto di questo Trattato Trans-Atlantico, il cui obiettivo è l’eliminazione di tutte le “barriere non tariffarie” che limiterebbero la piena libertà di investimenti e di profitti delle società transnazionali a est e ad ovest dell’Oceano Atlantico. E le barriere non tariffarie altro non sono che le norme che tutelano i diritti dei lavoratori e dei cittadini, la difesa dei beni comuni, la sicurezza alimentare, la tutela dell’ambiente.
Il TTIP con il suo programma di “deregolamentazione” punta alla privatizzazione dei servizi pubblici come la sanità e l’istruzione.
In Europa il movimento STOP TTIP sta rompendo la barriera di silenzio dietro alla quale si erano svolti i negoziati tra USA e UE e anche in Italia è stata lanciata una raccolta di firme per bloccare l’accordo.
Ma non sono solo i “no gobal” a mobilitarsi e a svelare quali sarebbero le conseguenze di questo trattato. Secondo il noto economista Stiglitz il Trattato comporterà una riduzione delle garanzie e una mancanza di tutela dei diritti dei consumatori. Aumenterà il potere delle multinazionali e sarà sempre più difficile per i governi tutelare il bene collettivo controllando i mercati.
Sì, perché uno dei punti chiave del Trattato prevede che gli investitori e le imprese potranno intentare causa (presso un tribunale arbitrale creato ad hoc) ai governi per eventuali “perdite di profitti” subite a causa di leggi nazionali vigenti. Cosa già successa nei confronti del governo tedesco che, avendo deciso di chiudere le centrali nucleari, è stato denunciato dalla Vantenfall (grande compagnia svedese che produce elettricità). Un’altra causa è stata intentata dalla multinazionale VEOLIA nei confronti del governo egiziano, reo di aver stabilito un salario minimo per i lavoratori.
In nome del liberismo più totale Il TTIP ha quindi come conseguenza un attacco alle sovranità nazionali e ai diritti sociali.
Proprio in questi giorni che hanno visto il popolo greco sostenere una critica radicale alle imposizioni della Troika e dimostrare attraverso la vittoria di Syriza che è possibile ridare dignità ai cittadini e ai governi che li rappresentano, con questo ordine del giorno chiediamo al sindaco e alla giunta di fare pressione presso il nostro governo perché si ritiri dalle trattative in corso e promuova delle azioni di sensibilizzazione della cittadinanza nei confronti di un trattato che lede, tra gli altri, il principio costituzionale della sovranità delle autonomie locali.