Pur non condividendo alcuni giudizi espressi sull’Islam, riportiamo le parole del nostro amico Vincenzo Sparagna, affranti come lui dalla notizia dell’assalto alla redazione di Charlie Hebdo.
di Vincenzo Sparagna, direttore di FRIGIDAIRE e IL NUOVO MALE
La terribile azione terroristica che ha ucciso alcuni dei nostri fratelli di satira e di idee di “Charlie Hebdo” a Parigi rende forse inutili e vane le parole. Ho ancora negli occhi il clima di collaborazione libera e meravigliosa della redazione di Charlie che ho conosciuto dall’interno. Tutti seduti attorno a un grande tavolone di legno rettangolare, disegnando, scrivendo, discutendo con passione. Ognuno con il suo carattere e le sue idee. Tra loro alcune delle vittime di cui si comincia a sapere il nome: l’impagabile Cabu sempre sorridente, il sornione e intelligente Wolinski, capace di improvvise illuminazioni, il giovane direttore Charb (Stephane Charbonnier), Tignous e tanti altri che non voglio nominare perché spero siano ancora vivi.
La barbarie di questo atto ci sconvolge, ma deve anche spingerci ad agire. Qualsiasi forma di tolleranza verso l’intolleranza criminale di un Islam omicida non può più essere accettata. Né si può dire per consolarci che si tratta di una semplice minoranza di fanatici, perché alle loro spalle c’è un intero mondo reso cieco da una fede che, anche nelle sue forme più “moderate”, vuole stroncare nel sangue la libertà di pensiero e il diritto a vivere di chi non crede alla loro sedicente “parola di Dio”. Basta ricordare le innumerevoli condanne a morte per “apostasia”, la lapidazione delle donne stuprate perché “hanno dato scandalo” ecc. No, basta, questi mostri che uccidono a sangue freddo, che violano ogni umana sensibilità e ogni morale, sono degli assassini senza Dio anche se ammazzano nel nome di un Dio crudele e assurdo. Vanno condannati e combattuti senza esitazioni.