Domani, sabato 12 marzo, si celebra per la prima volta la “Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari”.
Nell’occasione gli Ordini territoriali delle professioni sanitarie e socio-sanitarie – Medici e Odontoiatri, Assistenti Sociali, Farmacisti, Ostetriche, Infermieri, Psicologi, Professioni sanitarie tecniche – hanno stilato un documento congiunto per sollecitare una maggiore attenzione sul fenomeno della violenza ai danni degli operatori.
Fra le proposte avanzate: la messa in atto di strategie organizzative e strutturali volte a mitigare i rischi, l’applicazione di pene adeguate per le aggressioni, la formazione degli operatori all’auto-protezione e alla relazione, l’incentivazione a segnalare prontamente gli episodi subiti attraverso un migliore coordinamento con le forze dell’ordine, il sostegno agli operatori vittime di violenza.
Il testo è stato preparato da un gruppo di lavoro appena costituito tra gli Ordini, “Benessere degli operatori sanitari e contrasto allo stress lavoro correlato e al burn-out”, di cui questo documento è il primo atto comune.
Il gruppo di lavoro ha il compito di studiare il disagio degli operatori sanitari e proporre soluzioni sia sul versante del supporto psicologico personale sia in termini di riorganizzazione complessiva dell’attività. L’obiettivo è sostenere i professionisti delle cure proteggendoli dalla demotivazione e dai fattori che possono spingerli ad abbandonare il lavoro, elaborando delle Linee guida rivolte a istituzioni e organizzazioni sanitarie e sensibilizzandole a prendersi adeguatamente cura degli operatori. Con lo scopo, alla fine, di tutelare il sistema sanitario nel suo insieme.