E’ stato il suggestivo scenario del Ponte a Santa Trinita quello della manifestazione pacifista di stamattina per la cessazione immediata della guerra in Ucraina.
Un appuntamento che le realtà pacifiste e nonviolente di Firenze preparavano dall’inizio del mese e che finisce per essere realizzato, purtroppo, nel momento opportuno.
Forse il ponte e il formato del presidio erano stati prudentemente scelti per non avere idea del numero di partecipanti ma la realtà è che il ponte e le sue adiacenze erano affollate di un popolo diverso, con significative rappresentanze di altri conflitti dimenticati come il conflitto curdo, quello palestinese, quello saharawi, con ucraini abbracciati a russi, con musiche, bandiere e poesia.
Così lo storico ponte rinascimentale fiorentino, fedelmente ricostruito dopo la distruzione perpetrata dai nazisti durante la guerra, ben rappresenta l’idea pacifista e nonviolenta di dialogo, uno spazio che unisce due sponde, due realtà, uno strumento di comunicazione.
E su quel ponte abbiamo respirato la preoccupazione per il momento, lo stupore per l’insensatezza della guerra, la critica a tutti i belligeranti espliciti e impliciti, la dura condanna della violenza, sempre ingiustificabile, l’allegria dei canti di speranza e di lotta per un mondo senza guerre e senza violenza.
Le foto originali per Pressenza di Cesare Dagliana: