Fra pochi giorni a Vienna la Terza Conferenza sull’impatto umanitario delle armi nucleari, preceduta dal Forum della Società Civile della campagna internazionale ICAN. E’ arrivato il momento anche per l’Italia di impegnarsi per concretizzare un percorso forte di disarmo nucleare e dire davvero “Good bye nukes!”
Una lettera aperta al Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, per chiedere che l’Italia si impegni davvero e fattivamente sulla strada del disarmo nucleare nell’ottica dell’Iniziativa Umanitaria. È questo il passo della Rete Italiana per il Disarmo, membro della Campagna internazionale ICAN, compiuto oggi alla vigilia degli incontri della Conferenza di Vienna.
All’inizio della prossima settimana, infatti, i Paesi di tutto il mondo si ritroveranno nella capitale austriaca per continuare il percorso di eliminazione delle armi nucleari ormai sostenuto dalla stragrande maggioranza degli Stati all’interno delle Nazioni Unite. A tale Conferenza, fortemente voluta dall’Austria e dai paesi della “Iniziativa Umanitaria” come Messico e Norvegia, parteciperanno anche rappresentanti di Stati Uniti e Gran Bretagna. Ma, ad oggi, non si conosce se e con qualche profilo il nostro Paese ed il nostro Governo interverranno.
La Terza conferenza sulle impatto umanitario delle armi nucleari avrà luogo a Vienna nei giorni 8 e 9 Dicembre 2014 e verrà preceduta da un Forum della Società Civile; negli auspici degli organizzatori dovrà essere un punto di svolta nelle discussioni sulle armi nucleari, aprendo un dialogo sulla possibilità di negoziare un Trattato di messa al bando delle armi nucleari.
Come si legge nella lettera inviata al Ministro Gentiloni il percorso di questi anni è riuscito “a focalizzare l’attenzione sull’impatto umanitario, concentrandosi sul problema della messa in sicurezza degli esseri umani, rivoluzionando il dibattito sulle armi nucleari”.
Dopo gli anni pericolosi della Guerra Fredda e una resistenza delle potenze nucleare a compiere l’ultimo passo di messa al bando è ora chiaro che una nuova strada deve essere percorsa. Nella missiva si sottolinea come l’obiettivo di una eliminazione delle armi nucleari “risulta ancora più urgente dopo l’ammissione della Croce Rossa Internazionale e più recentemente delle Nazioni Unite della completa incapacità di portare soccorso umanitario nel caso in cui un’arma nucleare fosse detonata intenzionalmente o per errore”.
Come si colloca l’Italia in questo percorso? “Purtroppo il nostro Paese non ha ancora scelto di sostenere la cosiddetta Iniziativa Umanitaria – sottolinea Lisa Clark dei Beati Costruttori di Pace e di Rete Disarmo – e non si è allineato ai 155 paesi che hanno firmato il documento in tal senso presentato dalla Nuova Zelanda durante l’ultima Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Per tale motivo la nostra lettera chiede un impegno nuovo e più forte al Ministro Gentiloni e al Governo presieduto da Matteo Renzi”.
Ricordiamo secondo i dettami della Iniziativa Umanitaria, sostenuta dalla società civile di tutto il mondo, un Trattato di messa al bando è un passo necessario alla completa eliminazione delle armi nucleari, che devono essere stigmatizzate prima di poter procedere alla loro eliminazione.
“Una partecipazione dell’Italia alle negoziazioni sul Trattato di messa al bando contribuirebbe ad aumentare la pressione ad attrarre l’attenzione dell’opinione pubblica – commenta Daniela Varano portavoce della International Campaign to Abolish Nuclear Weapons – perché ogni passo in direzione del disarmo nucleare e della non proliferazione rende il mondo più sicuro, e in tal senso la strategia fondata sull’impatto umanitario si sta dimostrando particolarmente efficace. L’Italia, inoltre, è esposta a rischi incalcolabili rispetto a possibili incidenti avendo sul proprio territorio la base di Aviano con numerose testate nucleari. Qualora un incidente si verificasse l’impatto umanitario sarebbe catastrofico. In tal senso è interesse dell’Italia farsi promotore di un processo che porti alla messa al bando delle armi nucleari: c’è bisogno quindi di un contributo attivo”, conclude Varano.
Da qui la scelta di Rete Disarmo di inviare una lettera aperta al Ministro Gentiloni richiedendo un maggiore coraggio e coinvolgimento del nostro Paese in questo percorso.
Le richieste della società civile sono chiare:
- Offrire sostegno alla Terza Conferenza sull’impatto umanitario, che si terrà l’8 e il 9 dicembre 2014 a Vienna, e menzionare le conferenze di Nayarit (Messico) e di Oslo;
- Partecipare alla Conferenza di Vienna con il più alto profilo e con la presenza di una delegazione guidata dal Ministro degli Esteri;
- Dichiarare che tutte le armi di distruzione di massa devono esser messe al bando in modo inequivocabile e giuridicamente vincolante, e riconoscere che il processo per l’abolizione degli arsenali nucleari non può che essere preceduto da una messa al bando;
- Decidere di diventare, alla prossima occasione utile, sottoscrittore del Documento sull’Iniziativa Umanitaria come quello presentato dalla Nuova Zelanda alla Prima Commissione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.