Milano, 31.01.2022 “Siamo di fronte ad una situazione paradossale: invece degli auspicati e necessari interventi di potenziamento per la sanità pubblica lombarda, già indebolita e ridotta allo stremo dall’emergenza Covid, arriva l’assurda tagliola sulle remunerazioni per i ricoveri di chirurgia oncologica, come penalizzazione nel caso di mancato rispetto dei tempi delle liste di attesa! L’allungamento delle liste di attesa è una questione grave, risultato delle politiche di sistematico definanziamento e depotenziamento che va affrontata alla radice, ma non può essere certo questa la cura!” hanno dichiarato Marco Caldiroli e Angelo Barbato a nome del Coordinamento Lombardo per il diritto alla salute – Campagna Dico 32.
La tagliola riguarda la riduzione fino al 50% della remunerazione per i ricoveri di chirurgia oncologica, nel caso del superamento di sei mesi nelle liste di attesa, ma per il solo servizio pubblico prevede una ulteriore decurtazione dello 0,5 % su tutta l’area di produzione dei ricoveri di chirurgia oncologica se non si raggiunge l’85 % del target: è questa la conseguenza immediata e kafkiana della DGR 5883 del 24.01.2022, che si richiama al principio di equivalenza tra pubblico e privato, sancita dalla recente Legge 22/2021, la cosiddetta legge di riforma della sanità lombarda Moratti/Fontana: “Di fatto- hanno aggiunto Marco Caldiroli e Angelo Barbato – è una equivalenza fasulla, sbilanciata a favore del privato, abbondantemente foraggiato dai finanziamenti pubblici.
Una ulteriore, assurda punizione per la sanità pubblica, che è stata talmente indebolita dalle politiche del centro-destra negli ultimi 25 anni fino a metterla in condizioni di non poter garantire i tempi di prestazione e che ora subisce ulteriori penalizzazioni perché indebolita a favore del privato: ci saremmo aspettati un piano straordinario di potenziamento del pubblico, con l’assunzione di operatori e adeguamento di organici e strutture, a cosa servono altrimenti le risorse del PNRR ? E’ questo il ringraziamento per tutti gli operatori sanitari, che si sono sacrificati per reggere il durissimo impatto Covid, in condizioni di estrema criticità? I primi atti conseguenti alla riforma Moratti/Fontana confermano la piena continuità dall’epoca di Formigoni: piove sul bagnato!”
Continua intanto la sottoscrizione della Petizione popolare al Ministro della Salute affinché blocchi la non-riforma sanitaria della Lombardia, lanciata dal Coordinamento Lombardo per il diritto alla salute – Campagna Dico 32 e sono circa 24.500 le firme raccolte ad oggi. La Legge Moratti/Fontana va respinta al mittente, non solo perché in contrasto con le indicazioni del Ministro Speranza, ma perché rappresenta un pericolo per il diritto alla salute dei cittadini, soprattutto delle fasce più deboli e svantaggiate.