Nel momento storico di crisi socio-ambientale e climatica in cui ci troviamo, le società sono chiamate ad una profonda trasformazione dei codici culturali che sono alla base dell’atteggiamento umano verso l’ambiente e le sue forme di vita, ridisegnando principi e valori.

L’emergenza della pandemia di COVID-19 ha messo in luce la profonda crisi socio-ambientale che viviamo e ha accresciuto la consapevolezza dell’importanza dei comportamenti individuali nell’affrontare le questioni ambientali. I cittadinə sono più consapevoli che lo sfruttamento delle risorse naturali non rappresenta solo un pericolo per i delicati equilibri degli ecosistemi, ma anche

un pericoloso campanello d’allarme per la qualità della vita delle persone stesse.

A causa dello scetticismo, di una buona parte dell’opinione pubblica, nei confronti della scienza, è difficile trovare un punto di contatto fra questi due mondi.

Questa separazione è acuita dalla mancanza di informazione scientificamente obiettiva e critica, che porta quindi i cittadini a prendere decisioni poco sostenibili nelle scelte quotidiane.

L’esercizio delle responsabilità dei cittadinə verso il proprio territorio richiede conoscenza,

competenza, progettualità. È importante dunque, investire nella formazione dei giovani cittadini per ricostruire un tessuto sociale e civile, contribuire a realizzare la rinascita del senso della democrazia e della cittadinanza che trovano le basi nel senso di giustizia socio-ambientale.

E’ da queste riflessioni che prende forma il collettivo di SCIENZA RADICATA, una rete di scienziatə, realtà locali, attivistə, contadinə, cittadinə che vuole condividere saperi e pratiche per formare comunità ecosostenibili, consapevoli e resistenti, capaci di rivendicare giustizia ambientale e diritti attraverso strumenti scientifici, tecnologici e legali.

Il gruppo è biodiversə poiché al suo interno vi sono espertə di monitoraggio del suolo, dell’aria e dell’acqua, ecologhə, biologhə, scienziatə naturali, tecnichə ambientali, fisicə, educatricə, professorə, attivistə dai movimenti per la giustizia climatica, espertə di legge e cooperazione e tantə altrə.

Il primo progetto su cui stanno lavorando è “Scienza Radicata, Radicale e Partecipata” e ha l’obiettivo di mettere a disposizione delle comunità locali un percorso di formazione gratuita su tecniche di monitoraggio ambientale, rigenerazione e gestione delle risorse naturali attraverso tecniche agro-ecologiche. Si raccoglieranno dati di prima mano per studiare e comprendere i processi naturali e di inquinamento nei territori interessati per supportare con azioni concrete e solidali le comunità nel loro processo di autodeterminazione. All’interno dei percorsi di formazione verranno incluse attività sui temi del giornalismo d’inchiesta e laboratori didattici a tema ambientale per favorire il coinvolgimento di giovani, scuole e cittadinanza.

Il progetto è rivolto a due realtà italiane: la rete di Contadinazioni-FuoriMercato, che opera nelle terre della Sicilia occidentale e il Collettivo No Porto di Fiumicino che da anni resistono nell’area del vecchio Faro e dei Bilancioni per impedire la costruzione di una grande opera inutile, quella prevista dal progetto per il porto croceristico di Fiumicino, che sarà dannosa e impattante per la salute umana e il delicato ambiente costiero che comprende la foce del Tevere.

“Crediamo che la condivisione dei saperi e delle conoscenze sia uno strumento per favorire la crescita di comunità ecosostenibili e resistenti” racconta Luigi, uno dei co-fondatori del gruppo.

Manca meno di un mese alla fine della campagna di crowdfunding, col supporto di Banca Etica, per sostenere il progetto di formazione alle realtà locali. Per tutti coloro che vogliano apportare un contributo a un progetto nato dal basso e per una scienza inclusiva e partecipata, potete visitare il sito : https://www.produzionidalbasso.com/project/scienza-radicata-formazione-e-monitoraggi-ambientali-per-comunita-resistenti-sostienici/