Il presidente dell’Autorità Nazionale palestinese Abbas ha fatto visita a Tel Aviv al ministro della difesa israeliano Gantz. La parte israeliana ha affermato che “il presidente palestinese ha confermato la cooperazione in materia di sicurezza”, che significa la consegna dei militanti palestinesi ricercati da Israele. Il comunicato palestinese invece sostiene che “sono stati discussi gli orizzonti politici per la ripresa del negoziato verso una soluzione, nel rispetto della legalità internazionale ed in particolare sono state affrontate le aggressioni dei coloni contro la popolazione palestinese”. Dopo questo incontro – il primo di Abbas con un membro del governo israeliano – l’ANP otterrà agevolazioni finanziarie e commerciali per ridurre le difficoltà economiche. Tutte le altre organizzazioni palestinesi, al di fuori di Fatah, hanno condannato l’incontro che è stato visto come un grave cedimento all’arroganza di Israele, in cambio di briciole. Non sfugge la disparità delle cariche dei due esponenti. Anche in campo israeliano non sono mancate le critiche a Gantz da parte dell’estrema destra dei coloni. È nota la divergenza tra il ministro della difesa e lo stesso premier Bennett sul proseguimento del negoziato con l’ANP. L’incontro infatti si è tenuto nella residenza di Gantz a Rosh Ha’ayin e non in una sede istituzionale, come se fosse una visita privata.
La stampa israeliana scrive che l’Amministrazione Biden sta studiando la riapertura degli uffici dell’OLP a Washington e di aumentare il sostegno finanziario all’ANP, come “risarcimento politico” alla mancata riapertura del consolato USA a Gerusalemme Est.